PESCARA Martedì in Consiglio regionale dovrebbe arrivare la fumata bianca per la società unica dei trasporti. Per Arpa, Gtm e Sangritana un solo consiglio di amministrazione, un solo autoparco, forse il biglietto unico in accordo con le Ferrovie, auspicato dai sindacati: «Perché è assurdo - dice il segretario regionale Uil Trasporti, Antonio Di Naccio- che chi debba fare 400 chilometri per spostarsi sia costretto a fare anche tre biglietti».
La società unica è già passata in commissione con voto bipartisan, dunque fra quattro giorni non dovrebbero esserci ostacoli per votare il progetto all'Emiciclo. Nella precedente consiliatura era stata annunciata come la madre di tutte le riforme. La maggioranza Chiodi ne aveva fatto un fiore all'occhiello del suo programma di governo. La legge era stata anche votata. Poi, anche a causa dei contrasti interni al centrodestra, il percorso ha avuto vita difficile e si è arenato sotto i veti incrociati e le resistenze dei territori.
LE COSE SONO CAMBIATE
A Pescara, ad esempio, qualcuno si chiedeva perché mai una società dal bilancio sano, come la Gtm, avrebbe dovuto farsi carico dei debiti dell'Arpa. Insomma, c'è chi si è messo a fare la Merkel, lasciando quelli in difficoltà ad annaspare tra i conti in rosso. Per cinque anni l'ex assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra, non ha fatto che portare la delibera in aula e in commissione. La legge è stata anche partorita, ma la società unica non è mai nata. Oggi le cose sono in qualche modo cambiate e non è solo questione di quadro politico. La Gtm, pronta a gestire il secondo lotto della filovia, vede svanire quel tesoretto, perché nel frattempo la società che si era aggiudicata l'appalto è fallita. E poi i tagli ai trasferimenti dello Stato e la concorrenza del mercato, non offrono più alternative. I tagli ai costi della politica non saranno il solo vantaggio di questa operazione, come spiegano i sindacati: «Sono molto soddisfatto -dice Di Naccio-, finalmente si avvera un sogno che abbiamo inseguito a lungo. Una riforma vantaggiosa per tutti. L'utenza avrà un servizio migliore, con il recupero delle sovrapposizioni, soprattutto dove c'è più domanda. Ma sarà anche necessario affrontare il discorso della intermodalità con il treno e puntare sulla integrazione tariffaria. L'altro vantaggio è quello di avere un parco auto unico con 1.200 veicoli». Questa volta sembrano tutti d'accordo: la riforma dei trasporti si fa, e cancellerà molte poltrone a gettone nel sottobosco della politica. Soldi che magari serviranno a cambiare le gomme lisce dei bus.