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Pescara, 24/11/2024
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Data: 05/12/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Prati di Tivo, ora si spera negli incassi. Il patto per la gestione si basa anche sull’andamento della stagione: obiettivo minimo 450mila euro

TERAMO Impegno economico di tutti gli enti coinvolti, possibilità di rinnovo per la stagione 2015/2016 ed elaborazione di un piano industriale per il rilancio della stazione sciistica: sono gli ingredienti dell'accordo siglato da Provincia, Gran Sasso Teramano e consorzio degli operatori turistici di Prati di Tivo, al fine di consentire il riavvio degli impianti sciistici. Il patto è stato siglato grazie al consenso, dato dagli operatori, sul pagamento di 50.000 euro, assieme a non meno del 10% di percentuale sull'incasso della stagione: stando ai dati del 2013/2014, la cifra dovrebbe aggirarsi sui 45.000 euro (450.000 euro furono gli incassi complessivi). Un importo che tutti gli attori in causa sperano maggiore, sia gli esercenti che confidano in una stagione più redditizia, sia i responsabili della Provincia e della Gran Sasso Teramano che auspicano introiti ottimali utili per la gestione della cabinovia. La somma chiesta al consorzio è stata diminuita di 50.000 euro rispetto a quanto richiesto una settimana fa (una quota fissa di 100.000 euro più 50.000 provenienti dagli incassi), pertanto si confiderà in un buon andamento della stagione sciistica e, allo stesso tempo, in aiuti che si spera arrivino dalla Provincia, la Regione, ma soprattutto dal Comune, invitato da più parti a fornire un sostegno economico o strutturale. Bisognerà quindi vedere come andrà la stagione alle porte, prima di confermare tale tipo di gestione anche per il periodo 2015/2016. «La Provincia, che sta dimostrando un grande impegno, farà sentire maggiormente la propria presenza per monitorare la situazione», dichiara Erminio Di Lodovico della Siget, «è necessario trasformare Prati di Tivo da stazione sciistica in stazione turistica, e per fare ciò sarà necessario l'impegno di tutti, non solo degli operatori». L'accordo è stato reso possibile anche grazie alla rinuncia delle rispettive spettanze da parte della Gran Sasso Teramano e dell'Asbuc (circa 100.000 euro). Marco Bacchion, amministratore della società partecipata, sostiene infine come la ripartenza degli impianti sia ora «vincolata alla verifica tecnica ancora da effettuare e all'arrivo della neve sulle vette».

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