In queste ore in Abruzzo l'argomento più "caldo" è quello che riguarda la fusione delle tre aziende pubbliche per il trasporto su gomma, ossia l'Arpa, la Sangritana e la Gtm. Fusione che, sulla carta, nasce con le migliori intenzioni possibili, ossia perseguire il risparmio per le casse regionali, accorpando determinati servizi, riducendo da tre ad uno i CdA aziendali, ottimizzare i risultati ed offrire un servizio migliore alla collettività. Sulla carta, appunto. I dubbi principali nascono da alcuni fattori: - la fusione per incorporazione prevede un sostanziale accorpamento all'Arpa, l'ente che più trarrà giovamento dall’operazione, trovandosi con una forte passività (l'ultimo bilancio disponibile è aggiornato al 31/12/2013), delle altre due aziende che sono invece "sane" dal punto di vista del bilancio; - ci piacerebbe conoscere nel dettaglio il piano aziendale di assetto della nuova società unica, per valutare se sono state poste in essere tutte le misure atte ad eliminare le cause del forte indebitamento dell’azienda Arpa (in particolare, gli enormi costi di esternalizzazione dei servizi di manutenzione, gli "affitti d'oro" delle varie sedi, etc.); - capitolo lavoratori: nel disegno di legge proposto dal centro-sinistra, si rassicura che saranno garantiti i diritti di tutti i lavoratori dell'Arpa e delle altre aziende che entreranno nel nuovo soggetto societario. Ma con quali modalità? Oggi sappiamo che i lavoratori dell'Arpa, ad esempio, fanno largo uso dello straordinario, a causa di carenza di personale. Una volta avvenuta la fusione, il personale delle altre due aziende dovrebbe essere utilizzato per coprire le carenze già in essere. L'auspicio è quello di vedere tutelati per tutti i lavoratori i livelli contrattuali già in essere, augurandoci che non vi siano esuberi di personale e conseguenti licenziamenti; - per il cittadino-utente finale, non ci saranno agevolazioni nelle tariffe, che dovrebbero rimanere invariate. Tuttavia, sappiamo che potrebbe profilarsi dal 2016 la possibilità dell’apertura del mercato del trasporto regionale su gomma anche a ditte estere, molto concorrenziali (cosa, per altro, già avvenuta in altre regioni italiane come la Toscana). La Regione Abruzzo ha pensato anche al destino delle tante (si parla di una cinquantina) aziende di trasporto su gomma private che operano in Regione? Quale contraccolpo subiranno a seguito della fusione? Auspichiamo, pertanto che nella generale riforma dei trasporti regionali, di cui questa operazione di fusione è un primo importante passo, siano coinvolti anche i privati che garantiscono comunque un importante servizio alla collettività; - trattandosi di un'operazione di concentrazione, ossia di fusione tra più imprese, ci chiediamo se l'Autorità garante della concorrenza e del mercato sia stata messa a conoscenza di tale operazione. - In tal caso, inoltre, chiediamo di conoscere, non appena disponibile, la valutazione dell'operazione da parte dell’Agcm e, in particolare, di sapere se: la detta operazione sia regolare e non costituisca un'alterazione della libera concorrenza e del mercato del trasporto regionale in Abruzzo; la detta operazione costituisca la costituzione, il rafforzamento o l'abuso di una posizione dominante sui mercati interessati; i trasferimenti dei contratti di gestione dei servizi nell'ambito della fusione rispettino le normative europee e nazionali vigenti in materia di concessioni e appalti pubblici; siano rispettati tutti i principi sanciti dal Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea.
(*) Deputata Parlam. Europeo Comm. Trasporti e Turismo - Movimento 5 stelle