Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.940



Data: 07/12/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Il sindaco Di Primio non chiarisce le spese extra. La frase chiave: il debito da pagare all’Ati non è di 2,4 milioni ma di 887mila euro

CHIETI Nessuno ha scritto di collusioni con la “mafia romana”, ma lui lo smentisce lo stesso. Qualcuno ha chiesto spiegazioni sulle presunte spese extra di 2,4 milioni di euro per l’Ati, Formula Ambiente e la raccolta differenziata dei rifiuti a Chieti, ma lui rinvia la risposta alle 11,30 di mercoledì prossimo. Il sindaco, Umberto Di Primio, ha convocato d’urgenza i suoi assessori alle 12,30 di ieri. E alla fine della giunta ha diffuso il comunicato che pubblichiamo integralmente a destra. Di fatto non ha ancora chiarito nulla. Se c’è stato oppure no un regalo di Natale alla società che raccoglie l’immondizia, come ha chiesto di sapere il consigliere Alessandro Giardinelli, lo scopriremo solo tra quattro giorni. Noi ci atteniamo ai fatti. E il primo fatto è questo: Salvatore Buzzi, arrestato nell’inchiesta Mafia Capitale, e braccio destro di Massimo Carminati, fino al 2012 è stato presidente di Formula Ambiente (che non è coinvolta nell’inchiesta romana) ed oggi ne è socio. Con lui sono indagati nell’inchiesta della presunta mafia romana Carlo Maria Guarany e Alessandra Garrone, membri del cda di Formula Ambiente, Emanuela Bugitti, presidente del cda della Coop 29 giugno, proprietaria del 49 per cento di Formula Ambiente, e Paolo Di Ninno, sindaco di quest’ultima società. Passiamo al secondo fatto. Esattamente un anno fa, Formula Ambiente acquista dalla società Mantini di Chieti un ramo d’azienda, per 93mila euro, subentrando nell’Ati che nel 2009 vinse l’appalto della raccolta dei rifiuti a Chieti. Finora nessuno ha accusato il Comune di Chieti di collegamenti o coinvolgimenti con l’inchiesta romana. Ma arriva il terzo fatto. Il 5 novembre scorso, la giunta Di Primio (assenti solo gli assessori Dario Marrocco e Marco Russo) approva la delibera 1996 “Contenzioso Comune di Chieti-Ati Cns Formula Ambiente (già Ati Cns Mantini) per interventi e prestazioni non previste in capitolato”. A pagina 4 della delibera si legge: «L’importo complessivo da riconoscersi, al netto delle eventuali maggiori utenze, non potrà superare la somma di 2.469.783 euro compreso Iva al 10%». Passiamo così al quarto ed ultimo fatto. Il dirigente del VII settore, Giuseppe La Rovere, scrive nell’atto che ha preceduto la delibera che “il totale da dare da parte del Comune è di 1.841.582 euro». Ma aggiunge: «Minori oneri per l’Ati connessi con il ritardo nell’avvio del porta a porta (...) Tali calcoli assommano ad un risparmio netto pari a 954.321 euro che deve essere detratto da quanto riconosciuto quali maggiori oneri». Non rimane che fare una semplice sottrazione per arrivare alle stesse conclusioni cui è giunto il dirigente comunale che infatti scrive: «... Sulla base di quanto esposto il debito complessivo riconoscibile a favore dell’Ati è pari a 887.261 euro. Detti importi si riferiscono solo alle prestazioni non previste in capitolato». Siamo di fronte a una cifra pari a un terzo rispetto a quanto ha deliberato la giunta. La domanda è: c’è stato o no un regalo di Natale? Il sindaco si è preso di tempo l’Immacolata per rispondere.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it