LANCIANO Continua il dibattito sul futuro di Sangritana, all’indomani del consiglio comunale straordinario che ha chiesto alla Regione di fare la fusione tra le tre società di trasporto regionale, ma con Sangritana capofila. «La legge, che andrà in consiglio regionale domani, solleva tante domande senza risposte», afferma il capogruppo di Fi, Manlio D’Ortona, «nasconde in realtà una operazione per salvare l’Arpa, non attraverso una capitalizzazione in denaro da parte della Regione, ma con l’inserimento nella pancia di Arpa degli assets migliori che la Regione ha in questo settore. Sia la Sangritana a inglobare Arpa e Gtm e a diventare il punto di riferimento della rivoluzione del trasporto pubblico locale. Può farlo per situazione patrimoniale, competenze e storia. Vedremo se in Regione ci daranno ascolto». «Un plauso va alla giunta regionale che ha riconosciuto la necessità del bacino unico dei trasporti», sottolinea Marco Di Domenico (gruppo misto), «il ruolo di Sangritana sarà riconosciuto per l’identità costruita sul campo e grazie ai progetti portati avanti. La richiesta del consiglio comunale sarà presa in considerazione, ma è difficile che si realizzi se prima non viene risanata l’Arpa, che da sempre è un carrozzone». Scettico anche il vice sindaco Pino Valente: «Le decisioni vengono prese in consiglio regionale, non certo a Lanciano. E lì, purtroppo, non abbiamo rappresentanti che possono far valere le ragioni del nostro territorio. Dal consiglio comunale, però, è emersa con chiarezza l’intenzione della Regione di ricapitalizzare Arpa con le azioni di Sangritana e Gtm, mentre qualcuno lo ha sempre negato. Continueremo la battaglia per questo territorio depredato prima dal centrodestra e ora dal centrosinistra». Tardiva ma proficua la seduta di sabato per il Pd Lanciano. «É necessario che per le iniziative strategiche sul nostro territorio la Regione si confronti e informi le comunità locali», mette in chiaro il segretario Leo Marongiu, «il consiglio comunale si è convinto dell’ineluttabilità della creazione della società unica dei trasporti non solo per salvare Arpa ma soprattutto, dopo i nuovi decreti-Nencini sul Tpl, per salvaguardare Sangritana, che in ogni caso manterrà una chiara e autonoma specificità». Soddisfatto anche Camillo D’Alessandro: «Eravamo partiti da un “no”, i disfattisti hanno perso».