Già dallo scorso 28 novembre i vertici della Gtm sapevano del fallimento dell’Apts, azienda olandese produttrice del Phileas, vettore grazie al quale la Balfour Beatty si aggiudicò a suo tempo l’appalto milionario per la filovia di Pescara.
LA NOTA DI CONFERMA
La conferma del fallimento dell’azienda partner era arivata con tempestività dallo stesso ufficio legale dell’Ati composta da Balfour Beatty, Apts e Vossloh Kiepe con una nota indirizzata alla Gtm di Pescara nella persona dell’ingegner Fabiani e inviata per conoscenza alla Sir, cioè allo studio dell’architetto Oranges e posta all’attenzione dell’Ufficio direzione lavori. Lettera - protocollata con numero 8713 e datata 28 novembre - di cui Il Messaggero è venuto in possesso e che pubblichiamo qui a lato. Il presidente Gtm, Michele Russo, nei giorni immediatamente successivi parlò invece di «presunto fallimento» dicendo di attendere comunicazioni ufficiali.
Nella lettera si fa riferimento alla «realizzazione del sistema Tpl elettrificato a tecnologia innovativa tra Pescara e Montesilvano» e si annuncia lo stato di insolvenza della società olandese Apts. E sotto accusa, manco a dirlo, finisce la burocrazia di casa nostra. Scrive infatti Giuseppe Ghilardi, Director of Operations at Balfour Beatty Rail - Italy: «Pregiatissimi signori, purtroppo lo slittamento di oltre quattro anni del termine per finire l’opera ha prodotto anche questa grave situazione: lo stato d’insolvenza della società di diritto olandese Apts...». La Apts, è precisato nel testo, «ricopre il ruolo di società mandante e fornitrice dei veicoli filoviari nell’Ati costituita con Bbr (capogruppo) e Vossloh Kiepe Gmbh (mandante)». La dichiarazione di insolvenza della Apts risale a tre giorni prima della lettera inviata dalla Balfour Beatty alla Gtm, cioè al 25 novembre. La stessa Balfour Beatty comunica di essere in attesa di informazioni ufficiali dalla Apts, come anche il presidente della Gtm, Michele Russo.
RUSSO: DECIDA LA REGIONE
La Gtm ha espresso cautela sul da farsi: «A questo punto la decisione dipende dalla Regione» ha spiegato il presidente Russo. Ambientalisti e comitato No filovia hanno immediatamente chiesto il blocco dei lavori e la rescissione del contratto alla luce della dichiarata insolvenza della Apts, «ditta che avrebbe dovuto fornire il Filò, filobus la cui tecnologia avanzata è risultata determinante a suo tempo per l’aggiudicazione dell’appalto. Venendo meno quel presupposto, crolla di conseguenza anche tutto il resto» ha detto Loredana Di Paola, esponente del Wwf e portavoce dei comitati.
ALTO RISCHIO DI CONTENZIOSI
La Regione si ritrova nel mezzo e con una decisione quanto mai spinosa da prendere. Il presidente D’Alfonso, raggiunto dalla notizia durante una trasferta a Bruxelles, ha annunciato una riunione che si terrà a giorni a Roma con tecnici e legali - nel frattempo incaricati di studiare a fondo le carte - per cercare una via d’uscita indolore.
E’ noto che il professor Luciano D’Amico, neo presidente di Unica Tpl, considera la filovia strategica per la rete intermodale di trasporto pubblico locale che si sta mettendo a punto con l’istituzione della società unica.
Da scongiurare tuttavia, e il rischio è elevatissimo, una valanga di contenziosi nel caso di scelga di andare avanti tentando di sostituire l’Apts senza ricorrere a nuova gara.