PESCARA Questa mattina i presidenti di Confindustria Chieti Paolo Primavera e di Confindustria Pescara Enrico Marramiero firmeranno, davanti a un notaio, l’atto di fusione delle due associazioni. Sarà una fusione per incorporazione dell’associazione provinciale di Pescara in quella di Chieti. Un passaggio analogo a quello sperimentato in altre regioni tra le associazioni di Venezia e Rovigo, di Forlì-Cesena-Rimini-Ravenna (confluite in Confindustria Romagna), di Genova e Imperia, di Arezzo-Siena-Grosseto. A presenziare alla cerimonia tra le due abruzzesi sarà il presidente nazionale di Confindustria Giorgio Squinzi, che subito dopo parteciperà all’assemblea pubblica della nuova associazione (ore 11,30, sala conferenze Cciaa ex Foro Boario, Chieti Scalo). Sarà il passo iniziale che porterà all’elezione a gennaio dei nuovi organismi dirigenti. Nel frattempo, in base a una norma transitoria del nuovo statuto, i due attuali presidenti condivideranno la carica. Per Primavera e Marramiero si tratta solo di una tappa intermedia per arrivare entro breve a una associazione unitaria regionale, una Confindustria Abruzzo al posto delle quattro territoriali. Nelle scorse settimane i due imprenditori avevano presentato un dettagliato progetto di fusione alla giunta regionale di Confindustria, ma il progetto venne respinto per l’opposizione delle associazioni di Teramo e L’Aquila, favorevoli a un percorso più meditato, a tappe, che preveda prima la fusione di Chieti con Pescara, e di Teramo con L’Aquila (denominata Confindustria Gran Sasso), e poi la realizzazione dell’associazione unica regionale. Della Gran Sasso esiste da poco l’associazione dei Giovani Imprenditori, presieduta da Giammaria de Paulis, risultato della fusione, il 21 novembre scorso, di Confindustria Giovani Teramo e L’Aquila. I senior sono invece in ritardo e la settimana scorsa Confindustria L’Aquila si è rieletto per il biennio 2015-16 il nuovo presidente, Marco Fracassi, al posto di Fabio Spinosa Pingue, spostando di fatto di due anni la data di una eventuale fusione regionale. Ma se il progetto di una Confindustria regionale si scontra con le resistenze di L’Aquila e Teramo; all’interno delle associazioni provinciali di Chieti e Pescara permane qualche contraddizione, come il fatto che le due associazioni provinciali dei costruttori edili, Ance, aderenti a Confindustria, non seguiranno la fusione degli industriali, restando provinciali. Si avrà così una Confindustria interprovinciale con all’interno due Ance provinciali. Poco male, ma è il segno di quanto sia difficile il processo di riordino delle rappresentanze.