L’AQUILA Occhi al cielo, in attesa che arrivi la tanto desiderata neve. Il manto bianco, a Campo Imperatore, è ancora inconsistente. Piste chiuse, impianti fermi. Ma tutto è pronto, dal punto di vista tecnico, per la partenza della stagione invernale. Rientrato anche lo sciopero del personale, dopo il pagamento degli stipendi arretrati, anche se resta confermato lo stato di agitazione dei 30 dipendenti: i sindacati hanno chiesto un incontro con il sindaco Massimo Cialente, per discutere del futuro del Centro turistico del Gran Sasso. Come in tutte le stazioni sciistiche del comprensorio aquilano, è saltata la data tradizionale di apertura, e cioè l’8 dicembre. Il manto bianco è ancora insufficiente. «Ha nevicato, ma poco», spiega il direttore degli impianti Marco Cordeschi, «e non ci sono le condizioni per poter annunciare l’avvio della stagione. Noi, comunque, siamo pronti. C’è stato anche il sopralluogo dell’Ustif alla funivia di Fonte Cerreto, e gli altri impianti di risalita, Fontari e Scindarella, dopo gli interventi di manutenzione, aspettano soltanto di essere messi in funzione». Quella dell’8 dicembre doveva essere anche la data dello sciopero proclamato dai dipendenti, in forma eclatante, per rivendicare gli stipendi arretrati di ottobre e novembre. «Finalmente sono state pagate le due mensilità», afferma Domenico Fontana, segretario provinciale della Filt-Cgil, «e quindi abbiamo deciso di revocare lo sciopero. Ma resta comunque confermato lo stato di agitazione del personale, in attesa che venga fissato un tavolo con il sindaco Massimo Cialente. La situazione del Centro turistico del Gran Sasso è appesa a un filo e i lavoratori temono fortemente per il loro futuro. Al sindaco chiederemo a che punto è il discorso della privatizzazione dell’azienda, come e dove saranno ricollocati i dipendenti in esubero, chi andrà a gestire la funivia di Fonte Cerreto, visto che si parla del ruolo dell’Ama, azienda per la mobilità aquilana. Il problema centrale», conclude Fontana, «è capire quali prospettive ci sono, sia per la montagna aquilana che per i 30 dipendenti, che mantengono alta la guardia». Gli 85mila euro necessari per pagare gli stipendi sono stati stanziati in via straordinaria dal Comune, che ha garantito una fideiussione con le banche, che avevano azzerato il fido a causa della pesante situazione debitoria del Centro turistico Gran Sasso.