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Pescara, 24/11/2024
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Data: 11/12/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Cgil e Uil, domani sciopero e manifestazione a Pescara

PESCARA Cgil e Uil in piazza domani a Pescara per lo sciopero generale di otto ore che coinvolgerà tutte le categorie. E' l'Abruzzo che dice no al Jobs act, il piano di riforme del Governo Renzi, la cancellazione dell'articolo 18, i tagli alle Regioni.
Il tema forte del sindacato resta quello del lavoro. O meglio il lavoro che non c'è, con il monte ore di cassa integrazione che continua inesorabilmente a crescere, mentre si smantella lo stato sociale e crescono i costi della sanità.
Il segretario regionale della Uil, Roberto Campo, vede un Abruzzo che sta sempre di più perdendo il suo storico ruolo di cerniera tra Nord e Sud del Paese per essere preoccupantemente ingoiato tra le regioni del Mezzogiorno: un tuffo all’indietro di cinquant'anni.
Gianni Di Cesare (nella foto), segretario regionale della Cgil, invita la politica e le istituzioni ad uscire da quella sorta di timidezza con cui ha accompagnato le recenti manovre del Governo nazionale: «Oggi siamo qui ad assistere ad una Regione che sembra avere accettato passivamente tagli per 150 milioni di euro dai trasferimenti dello Stato. Questo, almeno, è ciò che appare dall'esterno. Eppure, anche l'ultimo dato diffuso dall’Istat ci dice che perdiamo ulteriori posti di lavoro nel terziario».
UNA SVOLTA
Il sindacalista chiede insomma una svolta sulle questioni ancora aperte: «Fas, edilizia, sociale, sanità. C'è tutta una politica che con i tagli dello Stato viene meno agli impegni presi. Non abbiamo recuperato sul Fondo europeo, e con il fatto che il Mezzogiorno non spende, anche queste risorse oggi si sono ulteriormente ridotte».
E c’è poi la questione del Jobs act, il tema nazionale di maggiore attualità: «E' incredibile -aggiunge Di Cesare- che gli unici a non usufruire delle previsioni dell'articolo 18 siano i giovani neo assunti. Questo crea una evidente disparità tra i lavoratori che porterà la Cgil a fare ricorso per incostituzionalità del provvedimento. Siamo molto preoccupati anche per la questione morale, emerge un’illegalità diffusa che va contrastata con forza, soprattutto per quel che riguarda il fenomeno dell'evasione fiscale, in un momento in cui la crisi economica e i sacrifici imposti dal Governo e dall'Europa vanno a colpire le categorie sociali più deboli».

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