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Pescara, 24/11/2024
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Data: 11/12/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Le lunghe giornate di D’Alfonso: non è... un’agenda per vecchi. Ma come fa? Appuntamenti ogni mezz’ora, spesso distanti. I suoi autisti sono ormai allo stremo delle forze. Analisi (con ironia) del moto perpetuo del governatore

PESCARA La leggenda narra che Gaspari andasse a bussare alle porte degli uffici ministeriali (nei brevi lassi di tempo in cui lui stesso non li occupava) già alle 9 del mattino. La buonanima di Zio Remo, adesso, ha un degno emulo: Luciano D’Alfonso. Ieri, per esempio, alle 9,30 in punto (mezz’ora di ritardo rispetto allo standard time gaspariano) era già «presso la presidenza del consiglio dei ministri in piazza Colonna 370», come informava il ruolino di marcia diffuso dal suo ufficio stampa. Per fare cosa? Per incontrare «il vice segretario generale della presidenza del consiglio dei ministri, dott. Raffaele Tiscar». L’incontro con il «dott. Tiscar» era solo uno degli 8 appuntamenti (incontri, strette di mano, auscultazioni politiche, prese di contatto amministrative, etc.) che D’Alfonso ha macinato nella giornata di ieri. Una giornata non eccezionale per numero di impegni, sia chiaro. E’ così, giorno più giorno meno, da 7 mesi, per l’ex sindaco di Pescara. Da quando, il 25 maggio scorso, è stato eletto presidente della Regione. Sì, certo, c’è stato un periodo di vuoto a cavallo di Ferragosto. Ma solo perché gli altri (presidenti, segretari, sottosegretari, ministri e chiunque abbia un briciolo di potere o di rappresentanza) erano irreperibili, causa ferie. Volete un assaggio della maratona romana di ieri? Eccolo: ore 10, sinagoga in Lungotevere Cenci, tavolo di lavoro sulle infrastrutture Abruzzo- Molise; ore 11, Cinsedo in via Parigi 11, conferenza delle Regioni e delle province autonome in seduta straordinaria per il parere sul disegno di legge di stabilità; ore 15, Camera dei deputati, convegno “L'Italia digitale: dall'Abruzzo tre progetti innovativi tra marketing online, scuola e sviluppo di app”; ore 15.30 Comando generale della Guardia di finanza in viale XXI Aprile, incontro con comandante in seconda della fiamme gialle, generale Pasquale Debidda; ore 16, conferenza unificata Stato Regioni convocata in seduta straordinaria; ore 17.30, delegazione della Regione Abruzzo in via Piave 8, incontro con Alessandro Cozzi (direttore di Enterprise Business Group di Huawei Italia), Stefano Germani (account manager di Enterprise), Fabio Granieri (hi-touch account manager di public sector alla Huawei); ore 19.30, Galleria Doria Pamphilj in via del Corso, convegno “Evolution of communication” organizzato da Huawei; infine, ore 20.15, incontro con Daniele Franco, della Ragioneria generale dello Stato. Roba da stancarsi solo a leggerla, un ruolino di marcia così serrato da non lasciare il tempo ai suoi interlocutori nemmeno di abituarsi alla D’Alfonso-lingua. Sì, il famoso Dalfonsese, quell’idioma in cui lemmi burocratici e religiosi si alternano in un gioioso (per lui) e inestricabile mix. Probabilmente cinque anni di lontananza forzata dalla politica e dal potere avevano lasciato D’Alfonso in crisi di astinenza da questo universo di tecnocrati, super burocrati e commmis di Stato che lui adora e dai quali – come uno di quegli ottimisti amati-odiati da da Flaubert – è convinto di estrarre la formula esatta (quella a cui nessuno aveva pensato prima) per rilanciare l’Abruzzo. Così questo 49enne di Lettomanoppello, appassionato di De Gasperi, con la faccia da primo della classe che non ne vuole sapere di invecchiare, si muove come una pallina da flipper su e giù per l’Abruzzo (e l’Italia).
I suoi autisti – stando a quel che si dice in giro – sono ormai allo stremo delle forze. La natura mercuriale e ubiqua della sua presenza politica fa venire in mente quei vecchi film della Keystone, quelli degli anni Venti, dove, in una California ancora agreste, una legione di poliziotti era continuamente a caccia di un birbone, di un ladro. In quei vecchi film il ritmo era così frenetico che, a volte, i poliziotti da inseguitori che erano si trasformavano, in un curioso gioco delle parti, in prede da inseguire. Ma a lui, al governatore, va bene così. Pensate che dopo aver lasciato, ieri in tarda serata, la Ragioneria generale dello Stato, stamattina, mentre leggete questo articolo, il governatore-flipper è già in moto. Alle 8 è a Tortoreto, in contrada Salinello, a visitare la ditta Betafence Italia South Europe, con una pletora di manager uno più super dell’altro; alle 9.30 rimbalzerà a Mosciano per una visita alla ditta Amadori; alle 11.30 sarà a Sulmona, in visita all’ospedale. Basta così, sono già stanco.

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