Si chiamano Tasi, Imu e Tari le sorprese tutt’altro che gradite che i pescaresi si ritrovano quest’anno sotto l’albero di Natale. Anzi, per la Tasi, tassa sui servizi indivisibili, ci si deve muovere con buon anticipo perché il pagamento della seconda rata scade il 16 dicembre, come per il saldo dell’Imu. La tassa sui rifiuti ci farà respirare invece fino alla fine dell’anno, ma anche su questo fronte la stangata s’annuncia pesante.
Dal fronte comunale non arrivano buone notizie. La ormai certificata situazione di predissesto finanziario è resa inevitabile dalla malandata situazione dei conti del palazzo. E se la prima rata della Tasi risulta entrata quasi del tutto, motivo per il quale l’assessore alle finanze Bruna Sammassimo ha elogiato il senso di responsabilità dei contribuenti pescaresi, le cose non sono andate altrettanto bene per la Tari, tassa sui rifiuti per la quale sono piovute all’Ufficio tributi tremila richieste di chiarimenti, di agevolazioni e di ulteriori rateizzazioni: cosa quest’ultima non prevista dal regolamento. «Le rate della Tari sono due e a fine anno va pagata la seconda, senza eccezioni» ha riaffermato l’assessore Sammassimo. Lo scenario è reso ancor più drammatico dal mancato recupero dell’incasso delle cartelle Tares di gennaio scorso, quando soprattutto commercianti e ristoratori misero un atto una vera e propria rivolta fiscale, rinunciando a pagare la tassa per i rifiuti: la conseguenza è un buco in cassa per circa sette milioni. Rivela infatti l’assessore: «Sul fronte Tares le cose vanno molto male perché pochissimo denaro risulta entrato a seguito degli accertamenti condotti alla fine dell’estate. A settembre abbiamo concesso ulteriori trenta giorni per consentire a quanti non avevano versato la rata di mettersi in regola, scadenza che purtroppo hanno rispettato in pochissimi. Ora sono scattate le sanzioni del 30 per cento e i nostri uffici stanno lavorando insieme con la Soget per l’emissione delle cartelle esattoriali per il recupero crediti». Il tono di voce dell’assessore tradisce una velata sfiducia. La situazione è seria per il Comune come lo è del resto nelle case dei pescaresi. In molti non possono più permettersi di pagare tasse tanto elevate. Dalla Tari il Comune ha previsto la somma necessaria per coprire i costi dell’intero servizio rifiuti, pari a 24 milioni e 700mila euro. Dalla Tasi dovrebbero arrivare in tutto circa 10 milioni: 5 e mezzo sono entrati con la prima rata (mezzo milione in più grazie al fatto che alcuni hanno pagato in un’unica soluzione) e ora si aspetta il saldo.
«Un’idea più chiara della situazione l’avremo solo a metà gennaio» dichiara la Sammassimo incrociando le dita. Ma è il quadro finanziario generale che toglie il sonno all’assessore, collegato alla procedura di predissesto. «Stiamo esaminando le carte per capire come meglio procedere - ha spiegato Bruna Sammassimo - dopo aver trovato un incredibile sfacelo a causa del mancato controllo della precedente amministrazione sui conti dell’ente. Abbiamo trovato pagamenti non erogabili per 30 milioni, 5 milioni di pagamenti bloccati al titolo secondo, 16 milioni di fondi vincolati utilizzati per la spesa corrente e un disavanzo di 4,2 milioni da coprire già in questo 2014. Un altro bubbone è nei 12 milioni di differenza tra residui attivi (5 milioni) e passivi (17), e negli altri 14 milioni di debiti fuori bilancio. Un vero dramma».