ROMA - La benzina scende sotto 1,6 euro per litro. Non accadeva da tre anni ed è la conseguenza diretta del taglio dei prezzi di Arabia Saudita e Iraq che puntano a difendere le proprie quote di mercato. Secondo le rilevazioni del ministero dello Sviluppo relative all’ultima settimana, il prezzo medio si è ridotto a 1,596 euro (nella settimana all’11 dicembre del 2011 era a 1,575) mentre il gasolio è calato a 1,506 euro (1,591 nella prima settimana di tre anni fa). Trend in discesa anche per i prodotti petroliferi raffinati sui mercati internazionali. Ieri sera a New York il barile è sceso sotto i 60 dollari, non accadeva dal 2009.
I RIBASSI
La progressiva limatura dei costi praticati alla pompa non sarebbe in linea con la diminuzione di quelli delle quotazioni del petrolio. Ne è convinto il Codacons che nei giorni scorsi ha invitato gli automobilisti a boicottare i distributori più cari. «I ribassi delle ultime settimane - spiega il presidente Carlo Rienzi consumatori - non sono riflessi sui listini di benzina e gasolio venduti in Italia che appaiono ancora eccessivi. Ci sono gli estremi per una ulteriore riduzione dei prezzi che da noi scendono a ritmi incredibilmente lenti rispetto al petrolio». Il calo tra l’altro potrebbe essere passeggero se dal primo gennaio dovessero aumentare le accise. Un rischio denunciato dalla Cgia di Mestre, secondo la quale per reperire il gettito mancante alla copertura dell’abolizione dell’Imu scatterebbe una clausola di salvaguardia che farebbe aumentare la tassazione sui carburanti di 1,8 centesimi al litro. L’aumento fiscale salirebbe a 2,2 cent considerando l’effetto Iva. Sarà comunque un provvedimento dell’Agenzia delle Dogane a stabilire l’esatta quantificazione in modo da reperire 671 milioni nel 2015 e 17,8 milioni di euro nel 2016. «Un carico fiscale - puntualizza l’associazione dei piccoli artigiani di Mestre - che non ha uguali in Europa». Per il Codacons la media dell’Unione europea per un litro di verde oggi è di 1,333 euro al litro contro i 1,596 del nostro Paese, ciò significa che un automobilista italiano paga per un pieno di benzina circa 13,15 euro in più rispetto alla media europea. Analoga la situazione per quanto riguarda il gasolio che nella Ue costa mediamente 1,262 euro al litro, 1,506 in Italia (+ 12,25 euro a pieno). Secondo l’Unione petrolifera «da metà luglio la quotazione della benzina ha mostrato una riduzione di circa 11,1 centesimi e il prezzo industriale (cioè al netto delle tasse) è sceso di 10,6 centesimi. Discorso analogo per il gasolio. Complessivamente i prezzi alla pompa nel periodo luglio-novembre 2014 sono scesi mediamente di 13 centesimi e il nostro prezzo industriale è allineato a quello europeo».