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Data: 14/12/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Cialente lancia l’allarme: «Fondi oppure si chiude». Il sindaco interviene sul bilancio: «Sì all’emendamento per salvare i conti»

Lettera del presidente del parlamento europeo sui vincoli al patto di stabilità

L’AQUILA Un intervento urgente del governo sul patto di stabilità del Comune, con il recepimento dell’emendamento già consegnato. «Altrimenti si chiude bottega», sentenzia il sindaco Massimo Cialente, che ha scritto al sottosegretario Graziano Delrio, al ministro Pier Carlo Padoan, alla Ragioneria dello Stato e ai parlamentari eletti in Abruzzo. Un nuovo, accorato appello del primo cittadino, che si dichiara «disperato», in merito alla vicenda del rispetto del patto di stabilità, di cui da quasi due anni ha segnalato le criticità. «L’obiettivo programmatico per il nostro Comune per il 2014», scrive, «è calcolato sulla media della spesa corrente impegnata nel triennio 2009-2011. Vale a dire, che si prende la spesa corrente impegnata nei tre esercizi, e si fa la media». Ma i conti non tornano. «Nell’impegnato di spesa corrente nel triennio di riferimento 2009-2011, è stata erroneamente computata anche la quota relativa alle spese per la Protezione civile (assistenza popolazione, affitti concordati) che invece non è da considerare, in quanto finanziata da trasferimenti dello Stato. Ciò è accaduto, in quanto all’Aquila non si volle concedere una contabilità speciale per tali spese. Oggi ci troviamo quindi, ad avere, per mero errore dello Stato, un obiettivo programmatico 2014 pari a 11 milioni, assolutamente irraggiungibile, poiché ci ritroviamo una differenza, sbagliata, della media degli impegni di circa 187 milioni, pari a quello che è il totale delle spese del bilancio comunale nella situazione ordinaria. Con questa previsione di obiettivo», sottolinea il sindaco, «non sono in grado di fare il bilancio 2015, ma soprattutto abbiamo sicuramente mancato il rispetto del patto di stabilità 2014, con tutte le immeritate e sciagurate conseguenze che ne derivano. Occorre intervenire subito, poiché entro gennaio dobbiamo votare il bilancio 2015. È impossibile gestire l’attuale situazione post-sisma in dodicesimi, per errori simili. Già ci è toccato farlo quest’anno, con conseguenze nefaste. Anche se la maggioranza decidesse di sciogliere il consiglio comunale, per l’impossibilità di varare un bilancio, nessun commissario potrebbe gestire la città». Notizie più confortanti, invece, dall’Europa, visto che il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha condiviso la proposta del sindaco, che aveva scritto alle massime autorità comunitarie e al governo per porre il problema legato ai vincoli di finanza pubblica imposti agli Stati membri e ai conseguenti limiti ai fondi erogati dal governo per ricostruire e mettere in sicurezza. «Ringrazio il presidente Schulz per la lettera che mi ha inviato», dice Cialente, «nella quale definisce L’Aquila una grande città dotata di un’importante Università, aggiungendo che la ferita al patrimonio artistico e monumentale rappresenta una perdita anche per l’Italia e l’Europa. Lo ringrazio soprattutto per essersi fatto latore di una notizia importante. Aver ottenuto condivisione e approvazione per la proposta di legge, relativa alla possibilità, per i Paesi dell’Unione colpiti da catastrofi naturali, di ottenere, ai fini della ricostruzione e della messa in sicurezza dei territori, una deroga ai vincoli imposti dal patto di stabilità, non conteggiando le relative risorse nel limite del 3 per cento tra Pil e debito pubblico. Il tutto, secondo modalità da concordare con l’Europa».

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