PESCARA È un lavoro lungo e certosino quello che stanno portando avanti gli investigatori della squadra Mobile impegnati da giovedì sera a dare un nome e un volto ai quattro banditi che hanno assaltato la villa dell’ex direttore dell’aeroporto Gianfranco Stromei, picchiando selvaggiamente lui e la moglie. Un lavoro lungo e certosino perché ci sono decine di ore di immagini registrate, da visionare, per cercare di identificare eventuali persone sospette che già nei giorni scorsi, e sicuramente dalla mattina di quella giornata, si aggiravano attorno alla villa di via San Comizio, la traversa di via Andrea Doria a due passi da via Magellano. Un’indagine che richiederà del tempo, ma che potrebbe dare i frutti sperati considerando l’alto numero di telecamere disseminate nella villa e intorno alla recinzione. «Sarà lunga, ma io ci conto, spero proprio che li prendano», dice Stromei, che ancora non si dà pace per gli insulti e la violenza gratuita scatenata su di lui e su sua moglie che, racconta, «per quelle botte è ancora irriconoscibile». «Voglio che li prendano», va avanti, perché voglio vederli in faccia, perché vorrei fargli almeno un decimo di tutto quello che ci hanno fatto passare, ma anche per la soddisfazione delle forze dell’ordine, a cui va tutta la mia gratitudine». In particolare, Stromei si sente di ringraziare il questore Paolo Passamonti: «Lo voglio ringraziare per la sua presenza di quella sera, perchè mi ha confortato tanto constatare il suo interessamento personale a una vicenda così drammatica». E ieri, alla vigilia della riunione del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza previsto per questa mattina in prefettura, il sindaco Marco Alessandrini ha chiamato personalmente Stromei. «Anche questo mi ha fatto molto piacere», racconta Stromei, «perché il sindaco mi ha ribadito la sua vicinanza, ma soprattutto il suo impegno, nell’interesse della sicurezza di tutta la collettività, a cercare di incrementare i controlli. Certo anche lui si è detto preoccupato da una situazione che ormai riguarda tutti. Perché ormai la gente non vuole più uscire, ha paura, e qualcosa si dovrà pure fare. Io stesso sto cercando di prendere dei provvedimenti per potermi difendere ulteriormente nella malaugurata ipotesi che dovessero ritornare. Perché pensavo di essere al sicuro con tutto il sistema di allarme che mi ero fatto fare, e invece», conclude Stromei, «non era così».