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Pescara, 24/11/2024
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Data: 22/12/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Il gruppo Toto punta alle autostrade del Nord-Est? Pronto il piano di Strada dei Parchi per prolungare in Abruzzo di 45 anni la gestione della Roma-L’Aquila e della Pescara Roma, il cui contratto scade nel 2030

Secondo il Corriere della Sera (leggi l'articolo) il gruppo abruzzese presieduto da Carlo Toto, punterebbe a una quota delle autostrade del Veneto (Brescia-Verona-Vicenza-Padova) controllate da A4 holding, società che ha tra le partecipate da Intesa. Toto punterebbe proprio alle quote di Intensa, intenzionata a cedere tutte le partecipazioni non legate all’attività bancaria. In trattativa ci sarebbero anche gli spagnoli di Abertis il cui ingresso però vedrebbe contrari i soci pubblici (enti locali e camere di commercio). Secondo fonti del gruppo, il dossier sulle autostrade del Nord è comunque solo uno dei tanti all’attenzione della famiglia Toto, che attualmente gestisce attraverso Strada dei parchi le autostrade abruzzesi A24 Roma-L'Aquila-Teramo e A25 Pescara-Roma. Saremmo dunque solo alle battute iniziali. Nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Strada dei Parchi Cesare Ramadori ha anticipato il piano del gruppo per prolungare di altri 45 anni la concessione delle autostrade abruzzesi chescade nel 2030. «Fino al 2075», ha detto Ramadori, «abbiamo previsto investimenti per 7 miliardi di euro con la possibilità di attingere a Fondi europei legati all'evento sismico avvenuto all'Aquila e usufruendo dei benefici della defiscalizzazione. In questo modo potremmo garantire un sistema di tariffe costante, salvo chiaramente inflazione». E la questione delle tariffe si porrà molto presto. Dal 1° gennaio come prassi scatteranno gli aumenti dei pedaggi autostradali. Strada dei parchi ha chiesto al ministero dei trasporti un incremento del 9% (l’anno scorso l’incremento fu del 6,5%). Il ministeor però sarebbe orientato a concedere un incremento dell’1,50 per cento a tutte le concessioni. Un’aventualità che la società di Toto considera con preoccupazione. Già preoccupate sono invece le associazioni degli artigiani e delle piccole imprese che considerano una iattura l’ulteriore incremento delle tariffe a fronte di una crisi che non accenna a diminuire.

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