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23/12/2014
La Repubblica
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Dai dipendenti pubblici ai trasporti, come vengono spesi i soldi delle nostre tasse: costi per il personale, un confronto tra Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo |
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Nel solo mese di novembre, i pagamenti di Regioni, Comuni e Province superano i 23 miliardi di euro. Ecco cosa può scoprire online il contribuente che naviga sul nuovo portale del governo: costi per il personale, un confronto tra Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo
ROMA - How is your tax money spent? Come vengono spesi i soldi delle mie/tue/nostre tasse? In Gran Bretagna la chiamano openspending. All'insegna della trasparenza. In Italia l'hanno ribattezzata 'soldi pubblici - quanto, chi e cosa' e, nella sua versione embrionale, è un nuovo portale che serve a monitorare la spesa della pubblica amministrazione: ad esempio, quella regionale dedicata alla sanità e quella locale dedicata al trasporto pubblico. Non solo. Comune per Comune, è possibile anche mettere a confronto i soldi utilizzati per pagare (e formare) il personale. Nell'Italia dei mille campanili, da Milano a Palermo, passando per Torino, Roma e Napoli (compresi centri medi e piccoli), il singolo cittadino può, se vuole, imbastire un raffronto sulle retribuzioni e su quanto costano buoni pasto, orario straordinario, rimborsi, borse di studio e sussidi.
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A una prima connessione, chi naviga su soldipubblici.gov.it scopre che i pagamenti di tutti i Comuni riferiti a novembre 2014 ammontano a oltre 6 miliardi di euro - cioè 101 euro pro capite - mentre quasi 7 miliardi sono quelli spesi dalle Regioni. Complessivamente i pagamenti di Regioni, Comuni e Province - sempre riferiti a novembre 2014 - sfondano il tetto dei 23 miliardi e mezzo di euro. Col passaggio successivo, è possibile dettagliare il campo della ricerca. Interessa la spesa corrente? Nel campo dedicato si digita, ad esempio, Comune di Milano. Poco più a destra si seleziona l'argomento. Ipotizziamo 'personale' (a tempo indeterminato e non). Si scopre che gli 8,3 milioni di euro destinati nel 2013 a buoni pasto e mensa lievitano nel 2014 fino a raggiungere quota 9,7 milioni. La medesima voce a Napoli scivola da 19,8 milioni di euro a 16,4 milioni mentre su Palermo il monitoraggio restituisce al contribuente uno scatto differente: dai 2.696 euro dello scorso anno la cifra si assottiglia a 920 euro per il 2014.
Nel dubbio, il cittadino può accostare un altro parametro: le competenze fisse per personale a tempo indeterminato. Si riparte da Milano, dove i 364,5 milioni del 2013 scendono a 307 nel 2014. A Torino il calo è analogo (da 266 milioni a 203 milioni) mentre a Roma è ancora più evidente (da 576 milioni a 352 milioni). In discesa anche i numeri di Napoli (da 241 mln a 200 mln) e Palermo (da 172 mln a 139 mln).
Nel capoluogo siciliano, tuttavia, l'impennata la si riscontra alla voce 'competenze fisse e accessorie per il personale a tempo determinato', visto che da 164mila euro si passa - nel 2014 - a 2,7 milioni. Idem per il 'materiale informatico' (da 34mila a 318mila euro) mentre la scure si abbatte sugli straordinari dei dipendenti a tempo indeterminato (da 1,6 milioni a 643mila euro).
Straordinari in calo pure a Milano (da 2,4 a 1,7 milioni quello per consultazioni elettorali) e a Roma (da 7,1 a 1,5 milioni). In crescita, viceversa, quello di Napoli (da 1,7 a 2,3 milioni) e di Torino (da zero a 30mila euro).
Avanti ancora. Interessano le borse di studio e i sussidi? A una prima occhiata, colpiscono i 413mila euro spesi da Torino nel 2014 (a fronte dei 45mila del 2013) dove pure colpisce l'acquisto di 'medicinali e materiale igienico' che da 206 euro sale fino a 36.153 euro.
Se poi dalla spesa corrente ci si volesse spostare al capitolo 'spese in conto capitale', una voce interessante da scandagliare potrebbe essere quella dei trasporti. A Milano l'acquisto di mezzi passa da 9,5 milioni a 2,8 milioni, mentre a Torino i contratti di servizio per trasporti scendono da 6,8 a 5,4 milioni. A Roma l'acquisto di mezzi aumenta a 59,6 milioni (nel 2014) da 1,1 milioni (nel 2013). Curiosa la cifra di Palermo sui mezzi (da 16.716 euro nel 2013 a 2 milioni nel 2014).
Il progetto del portale è in fieri: le prossime tappe - nel 2015 - riguarderanno la possibilità di effettuare direttamente il download dei dati che comunque, già oggi, possono essere liberamente scaricati attraverso la piattaforma Siope (il sistema di rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri di tutte le amministrazioni pubbliche). Inoltre dal 31 marzo 2015 tutti i fornitori di PA locali dovranno inviare obbligatoriamente fatture elettroniche, così come già fanno i fornitori delle PA centrali dal 6 giugno 2014. Con la fatturazione elettronica sarà possibile incrociare i dati di Siope con quelli delle fatture (che contengono, tra le altre cose, il dettaglio dei beni e delle quantità).
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