«Comunque vada, sarà un successo» è una frase celebre di Piero Chiambretti, diventata un cult dopo un festival di Sanremo, ed è anche il titolo dell’album di esordio del rapper Piotta. La senatrice Stefania Pezzopane è stata ospite in trasmissione del primo e deve conoscere di fama il secondo perché di «comunque vada, sarà un successo» ha fatto il suo mantra politico, bollando come «sciocche polemiche» le critiche di Lelio De Santis, colpevole di essersi lamentato per i risultati ottenuti in commissione bilancio al Senato sugli emendamenti (pacchetto L’Aquila) proposti nella legge di Stabilità, giudicati positivi dall’assessore, ma «incompleti e insufficienti rispetto alle esigenze rappresentate». Apriti cielo. Nessuno osi criticare la zarina della politica aquilana o appena sminuirne il lavoro proficuo, anche solo indirettamente. «Non sono disposta a tollerare che quanto abbiamo conquistato venga sminuito da chi vuole utilizzare questa situazione per fare lo scaricabarile» è stata la replica piccata e furibonda della parlamentare. E, di conseguenza, è seguito il lungo elenco dei “successi”, dal «pressing sul Governo inimmaginabile», «all’esenzione Tasi 2015», «alla questione delle macerie, alle proroghe dei precari, all’assistenza tecnica che sarà fondamentale per salvare Abruzzo Engineering», eccetera eccetera.
Dunque, «quello raggiunto al Senato è un risultato che va al di là delle aspettative», tanto più, «che in una riunione con il sindaco Massimo Cialente mi venne detto che se avessi ottenuto solo la metà di quello che sono riuscita a ottenere sarebbe stata una festa». Di cosa va cianciando, dunque, il signor De Santis? Piuttosto, invece di piangere miseria, strumentalmente, avrebbe dovuto fornire proposte puntuali, con l’indicazione corretta e adeguata di copertura finanziaria, «cosa che non è accaduta per la Tasi 2014». De Santis torni nei ranghi o bruci sul rogo. Peccato, però, che anche il sindaco piddino, «pronto a fare festa per la metà del risultato», lanci l’allarme sullo scoglio del patto di stabilità e sui circa dieci milioni in meno di trasferimenti dallo Stato rispetto all’anno passato.
«Il Comune è esposto al dissesto finanziario» avverte Cialente. C’è il rischio anche che possa essere sciolto il Consiglio comunale. Se il Governo non rimedierà subito, «si chiuderà bottega». Insomma, De Santis non aveva torto a sollevare il problema, ma la Pezzopane pretende riconoscimenti ad horas, totali e incondizionati, come se non fosse suo dovere preciso lavorare e impegnarsi per la sua città, i suoi concittadini, i suoi elettori, che potrebbero esprimerle il riconoscimento per i meriti politici magari alle prossime elezioni. Tra l’altro, «il miglior riconoscimento per la fatica fatta non è ciò che se ne ricava, ma ciò che si diventa grazie a essa»