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Pescara, 24/11/2024
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Data: 24/12/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Folla per l’addio a Paolini. Lottò per riaprire l’Aurum. I funerali dello storico militante del Pd di Porta Nuova. Il segretario del circolo: «Ha combattuto anche per la caserma Di Cocco e per il parco D’Annunzio»

«Marcello è stato un militante e un dirigente generoso e leale» dice Francesca Ciafardini, segretario provinciale Pd, ricordando Marcello Paolini. «L’ho conosciuto quando entrambi militavamo nei Ds. Era una persona schietta e diretta, sempre abituato a dire quello che pensava. Il mio sincero abbraccio va alla famiglia e al Circolo Pd di Porta Nuova, che ha contribuito con energia a fondare e di cui era uno degli esponenti più importanti». Toccato il sindaco Alessandrini: «Marcello mi ha accompagnato per due campagne elettorali, ogni volta con l'entusiasmo e la forza del militante generoso, e instancabile: gli ho visto trasportare, da solo, un gazebo smontato in spalla. Ho un ricordo indimenticabile di lui: due passeggiate lungo via Bardet e via D'Avalos, fino allo stadio, piene d’incoraggiamenti, discorsi sui progetti per la città».

PESCARA «Ma io tutti questi amici ho avuto?». Con questa domanda, ieri, don Emilio Lonzi ha dato la misura della partecipazione alle esequie di Marcello Paolini, l’ex dirigente del circolo del Partito democratico di Pescara Porta Nuova. I funerali di Paolini sono stati celebrati nella chiesa di San Luigi Gonzaga da don Emilio, il parroco ristoratore (che di recente ha aperto la Locanda del cuore i cui incassi verranno devoluti alla Caritas) che ha celebrato i funerali con don Carmine Di Marco. Erano infatti in centinaia, ieri pomeriggio, all’addio a Paolini, tanto che molti sono stati costretti a rimanere al di fuori della chiesa di san Luigi. Una morte improvvisa, quella di Paolini, che ha colto di sorpresa tutti, tra cui quelli che avevano visto l’ex rappresentante di capannoni industriali, per conto della Rdb, proprio la settimana scorsa. «Venerdì sera abbiamo cenato con lui», racconta un iscritto del circolo del Pd di Porta Nuova. «E nulla lasciava presagire quello che poi è accaduto», aggiunge. Già, poiché Paolini, scomparso lunedì scorso a causa di un infarto a 56 anni, era un «vulcano», come racconta Tonino D’Isidoro, un amico di vecchia data, per spiegare l’energia che in ogni sua attività Paolini profondeva. Anche perché, annoverano dal quartiere di Porta Nuova, era un politico che «si dava da fare», aggiunge un altro amico, «in ogni ambito della vita quotidiana, pur di dare una mano agli altri». E numerose sono state le battaglie politiche di Paolini, da sempre militante di sinistra, fin dai tempi della Fgci, la federazione dei giovani comunisti, e poi col Pci, per infine seguire tutti gli sviluppi del partito, dal Pds ai Ds, fino appunto al Pd, vedendo passare diversi segretari di sezione del partito a Porta Nuova, quella dapprima intitolata al sindacalista Giuseppe Di Vittorio, come ad esempio Roberto Ferrini e Piero Ferretti, fino ad arrivare all’attuale segretario di circolo, Carlo Gaspari. Tra le battaglie di Paolini, anche nel suo ruolo di capogruppo consigliere di circoscrizione, la riapertura dell’Aurum, poi avvenuta, per giungere a quella per la caserma Di Cocco, nella cui zona oggi sorge un parco, e per il parco d’Annunzio. «Ha vissuto la politica», lo ha ricordato Gaspari, al fianco di Paolini nel circolo del Pd di Porta Nuova dal 1999, «24 ore al giorno, per 365 giorni all’anno. Ed era uno», ha proseguito Gaspari, «che aveva le sue idee e le sosteneva fino in fondo. Ma se poi si accorgeva che un qualcosa lo si poteva fare meglio, non esitava nel rivederle». Uno spirito libero, dunque Paolini, nella vita anche mezzofondista con la società sportiva Libertas, che pur di tener fede a se stesso non esulava dalla critica anche verso la sua parte politica. «Ultimamente», ha concluso Gaspari, «ci stavamo occupando delle case popolari di via Socrate. Con una posizione anche difforme da quella della maggioranza in consiglio comunale». Paolini, oltre alla moglie, lascia anche tre figli. «Marcello era uno di quelli che ti faceva capire che cosa vuol dire fare militanza e fare politica», ricorda il consigliere comunale del Pd Emilio Longhi. «Con lui se ne va un pezzo di storia, passata e presente, del Pd di Pescara e di una delle sue più importanti e coese comunità, quella del quartiere Porta Nuova».

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