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Data: 26/12/2014
Testata giornalistica: La Stampa
Tutele e reintegri, 10 cose da sapere sul Jobs Act. Dai nuovi contratti agli indennizzi economici: le novità introdotte dalla riforma

1 - Che cosa significa a “tutele crescenti”?

Significa che le tutele per chi firma un contratto aumenteranno con il passare del tempo. Il nuovo assunto deve però sapere che, se verrà licenziato, il suo indennizzo sarà solo di natura economica, e crescerà in base all’anzianità di servizio. In pratica, si esclude la possibilità del reintegro del lavoratore.

2 - A chi offre le opportunità maggiori il nuovo contratto?

Chi, nel corso del 2015, avrà davvero una opportunità, sarà chi oggi ha un contratto di collaborazione o a tempo determinato, perché il contratto a tutele crescenti taglia del 30% il costo del lavoro.

3 - A quanto ammonterà l’indennizzo in caso di licenziamenti?

Andrà da un minimo di due mesi a un massimo di ventiquattro mesi di stipendio.

4 - A chi si applicano le nuove regole?

Soltanto ai nuovi assunti. Chi ha già un contratto a tempo indeterminato, dunque, mantiene lo Statuto del passato.

5 - Quando scatterà il reintegro?

Solo in caso di licenziamenti nulli e discriminatori.

6 - E nei licenziamenti disciplinari ingiustificati?

Il reintegro ci sarà solo nel caso in cui il giudice rilevi che il “fatto materiale non sussista”. “C’è un grande spazio per la mediazione sindacale- ha spiegato Renzi nella conferenza stampa immediatamente successiva al Consiglio dei ministri - Se io ti licenzio per motivi religiosi o sessuali è sacrosanto che intervenga il giudice”.

7 - Sarà possibile licenziare per scarso rendimento economico?

No. “Pensiamo non ce ne sia bisogno”, ha spiegato Renzi.

8 - Le nuove regole si applicheranno anche in caso di licenziamento collettivo?

Sì. Ai licenziamenti collettivi “è esteso lo stesso regime” dei licenziamenti individuali, ha detto ieri il premier.

9 - Per le aziende con meno di 15 dipendenti cambia qualcosa?

No, visto che la distinzione con le piccole imprese, escluse dall’articolo 18, resta. Per loro continuerà a valere l’indennizzo attuale, variabile tra i 2,5 e i 6 mesi di retribuzione.

10 - Che cosa significa opting out? E’ stato approvato?

Si tratta di un meccanismo che, in caso di licenziamento disciplinare ingiustificato, permette all’azienda condannata dal giudice di scegliere non il reintegro del lavoratore, ma un indennizzo ben più alto. L’opting out, però, non è previsto. “Avremmo superato la delega”, ha detto Renzi.

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