MONTESILVANO Raggiungere lo stadio in autobus per assistere alla partita della squadra del cuore può diventare molto problematico per un tifoso costretto alla carrozzina. È il caso, segnalato dal presidente dell’associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, Claudio Ferrante, di un disabile di Montesilvano che si è trovato a dover affrontare una serie di criticità. In primis la pedana, guasta, che avrebbe dovuto permettere al disabile di salire sul pullman e di arrivare a Pescara. «Ancora una volta, dobbiamo segnalare come il diritto alla mobilità delle persone disabili non venga rispettato, nonostante ci siano precise norme che regolano questa materia» denuncia Ferrante, che punta il dito contro le difficoltà con cui deve spesso fare i conti un disabile che vuole spostarsi con i mezzi pubblici: «Pedane degli autobus che spesso non funzionano, marciapiedi con barriere architettoniche, auto parcheggiate vicino alle fermate dei pullman, autisti non sempre collaborativi». Lo scorso 24 dicembre, ricorda Ferrante, si è giocata una partita del Pescara in casa allo Stadio Adriatico. «Un cittadino in carrozzina di Montesilvano appassionato di sport e senza la possibilità di permettersi un’autonobile, ha deciso con una sua parente di prendere un autobus» racconta. “Il mezzo è arrivato alla fermata di via Vestina, ma la pedana per far salire le persone con la carrozzina non funzionava. Molti cittadini si sono offerti di sollevare la carrozzina, ma era troppo pericoloso. Così, il disabile ha preso l’autobus successivo. Non essendoci una linea diretta per raggiungere lo stadio, è sceso a Pescara per prendere la coincidenza con il bus che lo avrebbe portato a destinazione». Anche in questo caso, rimarca Ferrante, ci sono state difficoltà. «Non è riuscito a salire sul mezzo perché lo stesso autista aveva segnalato che era affollato. È vero che era affollato, ma i posti riservati ai disabili erano stati occupati da persone con le gambe sane» sottolinea. «Sono stati costretti ad aspettare l’autobus successivo e allo stadio sono arrivati nei minuti di recupero della partita». Un episodio che, chiarisce Ferrante, «non è un fatto isolato. Questi problemi si verificano con molta frequenza. E anche in casi molto più urgenti, come una visita medica importante. Non esiste certezza del diritto. Non è più tollerabile questa discriminazione continua. È necessario che la Gtm si attivi con sollecitudine per far rispettare la normativa. La qualità dei servizi passa anche attraverso il rispetto dei diritti umani. Chiederemo un incontro all’assessore regionale ai Trasporti»