ROMA In soli 15 giorni Umberto Bossi cambia parzialmente idea su Matteo Salvini e dopo averlo definito suo erede, attacca il segretario della Lega Nord per la sua nuova formazione a caccia di voti al Sud e soprattutto per le casse vuote. Senza risparmiare però attacchi ancora più duri al suo successore Roberto Maroni colpevole di aver fatto fuori con le espulsioni, molti dei suoi fedelissimi e in questo caso consigliando a Salvini di riparare. Il fondatore della Lega di nuovo in forma prova a riprendersi la scena. Domenica sera, sul palco della Bèrghem Frècc di Albino è tornato a dire la sua sui temi più caldi del momento e, intervistato da Repubblica Tv, non ha risparmiato fendenti sia al suo successore che all’attuale segretario.
Primo attacco, sulla discesa nel Mezzogiorno annunciata da Salvini e che sta letteralmente galvanizzando vecchi arnesi del centrodestra che sembravano destinati alla rottamazione. «Adesso Salvini ha aperto al Sud» ha puntualizzato Bossi, «farà il partito Noi con Salvini, va bene, ma noi stiamo bene con la Lega» ricordando poi che «io potevo andare via a fare un altro partito, quante volte che me l’hanno chiesto ma non l’ho mai fatto perché ho pensato che se lo faccio porto via voti alla Lega che non passa e il partito che creo può restare insignificante. Non dobbiamo creare confusione. Io sono per la Padania libera, punto. E alla fine verrà a galla la verità, che non può essere schiava di nessuno».
Poi la critica si è spostata dagli ideali al pratico, alle casse vuote e ai 70 dipendenti in cassa integrazione. E Bossi ha ricordato che «quando sono andato via io, ho lasciato 30 milioni di euro» mentre «adesso è in crisi economica». Non ha bocciato la cassa integrazione dicendo che «ci sono gli strumenti legali e democratici per uscire dalla crisi, e il licenziamento di una parte, è uno di quelli», ma poi ha consigliato agli attuali vertici di «far rendere di più i propri quattrini». Infine l’attacco è passato direttamente al governatore della Lombardia che lo spodestò dal trono, consigliando a Salvini di «recuperare gli errori fatti da Maroni che ha espulso un sacco di gente... Poi il tempo sanerà tutte le difficoltà». E dire che sono passate appena due settimane da quando Bossi a Milano aveva detto che «Matteo Salvini? È quello che ero io prima. In questo momento posso dire che è l’erede di Umberto Bossi».