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Pescara, 21/11/2024
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Data: 02/01/2015
Testata giornalistica: Clickmobility
La riforma del trasporto locale in Abruzzo - Filt Cgil Abruzzo: Bene azienda unica, ma il management deve cambiare. Rolandi: "Subito il biglietto unico regionale e la riforma anche per le aziende private"

Scrive il Segretario Filt Cgil Abruzzo Franco Rolandi: "Dopo un lungo periodo di attesa per una riforma la cui incomprensibile inapplicabilità aveva fatto scomodare un paio di anni fa persino l’austero Sole24ore che dalle proprie pagine, accostando le tre aziende di trasporto al “Poltronificio d’Abruzzo”, ci coprì letteralmente di ridicolo, è evidente e altresì comprensibile che ora ci si soffermi almeno per un attimo a brindare e festeggiare la nascita di TUA (Trasporto Unico Abruzzese).
" Prosegue il comunicato: FONDAMENTALE LA SCELTA DEL NUOVO MANAGEMENT - Tuttavia siamo abbastanza “vaccinati” per comprendere che aldilà dei provvedimenti legislativi regionali e di tutti gli atti formali che hanno permesso e che permetteranno all’azienda unica di cominciare a muovere i primi passi, è fondamentale che la politica non sbagli nemmeno un colpo nell’individuazione delle figure demandate ad assumere i delicati ruoli di responsabilità amministrativa, gestionale e tecnica dell’azienda unica di trasporto. 

LE NUOVE NORME NON DANNO SCAMPO ALLE AZIENDE IN ROSSO - Tutto ciò risulta assolutamente necessario in relazione innanzitutto alle nuove norme nazionali di riforma del trasporto pubblico locale le quali prevedono nel Disegno di Legge il cui primo firmatario è il Vice Ministro ai trasporti Nencini, la messa in liquidazione delle società pubbliche che facciano registrare a decorrere dal 2016, consecutive perdite di bilancio per almeno tre dei quattro esercizi precedenti. Una norma che, per intenderci, se fosse stata applicata da subito, avrebbe significato per Arpa (con i suoi ultimi cinque bilanci consecutivi in perdita) il sicuro avvio della procedura di concordato preventivo e, per la Regione Abruzzo, l’addio al progetto di azienda unica e la contestuale privatizzazione del settore. 

LA REGIONE NON COMMETTA GLI ERRORI DEL PASSATO - Scampato quindi il pericolo, è evidente che non sono ammissibili gli errori del passato soprattutto nella scelta del management ovvero degli amministratori e dei dirigenti che guideranno l’azienda unica. La scelta di Luciano D’Amico è sicuramente di buon auspicio anche se non è ancora chiaro se la nomina costituisca una soluzione temporanea per consentire il solo traghettamento di Arpa verso l’azienda unica o se invece possa rappresentare una scelta a lungo termine sui cui poter contare non solo per pochi mesi. La politica deve mostrare il coraggio di voler cambiare proprio nella scelta del management, non cedendo quindi alle lusinghe di coloro che, pur essendosi resi responsabili di aver amministrato nel peggiore dei modi le tre aziende regionali, creando, come nel caso di Arpa, le condizioni di consegnare addirittura i libri in tribunale, pretenderebbero ancora il riconoscimento di un posto al sole. Analogamente la Regione Abruzzo rispetto alla necessità di razionalizzare i costi del settore, dovrebbe evitare anche qui di ripercorrere gli errori del passato adottando l’infelice equazione “MENO RISORSE = MENO SERVIZI E MENO OCCUPAZIONE”, pianificando invece una riorganizzazione degli stessi servizi puntando a migliorare qualità e quantità dell’offerta. Al contrario, ingenti recuperi sono ora più che mai possibili attraverso il taglio di tanti sprechi che in più di una circostanza e da almeno un decennio la Filt Cgil Abruzzo ha denunciato con forza. 

ANCHE LE AZIENDE PRIVATE VANNO RIORGANIZZATE – Il processo di aggregazione delle tre aziende pubbliche ha sanato di fatto una sola delle due anomalie presenti in Abruzzo, l’altra singolarità infatti è costituita dalla presenza di un numero esageratamente elevato (oltre 40) di aziende private in relazione alle dimensioni modeste della nostra Regione. Il tutto si regge grazie ad un vecchio sistema concessorio in base al quale imprese private anche di carattere familiare beneficiano da anni di contributi regionali nella gestione del trasporto pubblico locale. Un sistema che evidentemente verrà superato con la liberalizzazione del settore e con l’affidamento dei servizi attraverso procedure di gara ad evidenza pubblica. Sarebbe tuttavia auspicabile che da subito l’imprenditoria privata regionale operante nel settore che fino ad oggi anche attraverso la propria associazione datoriale, si è limitata a manifestare la propria contrarietà alla fusione delle aziende pubbliche, prendesse invece atto della necessità di un riordino e di un analogo processo aggregativo che possa riguardare anche le imprese private. 

BIGLIETTO UNICO REGIONALE - Anche il sistema tariffario adottato sino ad oggi dalla Regione Abruzzo denota, se vogliamo, un’anomalia vale a dire la sussistenza di un biglietto unico e quindi di un titolo di viaggio che opera esclusivamente sull’area metropolitana Chieti- Pescara e che interessa solo quattro vettori (Arpa, Gtm, La Panoramica e Satam). Un’anatra zoppa rimasta in piedi per oltre un decennio a seguito di una delibera di Giunta Regionale risalente al 4 giugno 2004 (n. 478) e che ha determinato per anni una inaccettabile disparità di trattamento tra i cittadini abruzzesi, accentuando peraltro quell’insopportabile squilibrio con le zone interne della regione notoriamente già svantaggiate in termini di qualità e quantità dei servizi di trasporto locale erogati. Nella scorsa legislatura e proprio attraverso un provvedimento votato all’unanimità a fine anno 2013, la Regione ha finalmente deciso di voltare pagina deliberando l’introduzione di un nuovo sistema di integrazione tariffaria che opererà indistintamente sull’intero territorio regionale coinvolgendo tutti i vettori pubblici e privati che operano sia su gomma che su ferro. Il 2014 doveva costituire l’anno della svolta da questo punto di vista. Sicuramente siamo in ritardo e per questo motivo incalziamo la Regione affinché recuperi il tempo perduto consentendo ai cittadini abruzzesi di fruire di quegli indubbi vantaggi sia di ordine pratico ma anche di natura economica che potrebbero costituire per la stessa Regione Abruzzo una misura di sviluppo, razionalizzazione e incentivazione all’utilizzo

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