PESCARA Area di risulta, ex Cofa, scalo merci di Porta Nuova. E persino il Ponte del cielo, il vecchio progetto di Luciano D’Alfonso di un pontile di 300 metri per affacciarsi sul mare all’altezza di piazza Primo maggio. Nonostante le difficoltà economiche in cui versa il Comune di Pescara, il sindaco Marco Alessandrini non ha accantonato i grandi progetti per la città. Nella notte di mercoledì, a poche ore dai festeggiamenti dell’ultimo dell’anno, la maggioranza in consiglio comunale è riuscita a far approvare, dopo una maratona di due giorni, la delibera con cui il Comune potrà finalmente avviare la procedura di predissesto finanziario per risanare i suoi conti in rosso. Sarà forse per questo importante risultato che Alessandrini appare piuttosto ottimista per il futuro. È ciò che traspare in questa intervista, la prima del nuovo anno, mentre il sindaco è alla stazione in attesa di prendere il treno per Lecce per andare a trovare alcuni suoi parenti. «Pescara», assicura, «non si fermerà in questi anni, anche se la procedura di predissesto richiederà dei sacrifici». Buon anno sindaco. Il 2014 si è chiuso con un buon risultato per la sua amministrazione: il via libera del consiglio alla richiesta del predissesto. «Non posso comunque dirmi soddisfatto. Non mi piace di certo l’idea di avviare il predissesto, ma abbiamo la necessità di ricorrere a questa procedura. È l’inizio di un percorso, perché entro 90 giorni dovremo presentare un piano di rientro finanziario. La procedura di predissesto può durare da 3 a 10 anni ed essendo molto seria la situazione finanziaria dell’ente, non credo che riusciremo a completarla in questa consiliatura. È stato comunque importante aver avviato la procedura entro la fine dell’anno, perché il fondo di rotazione 2014 è ancora capiente, al punto che potremmo ottenere 20 milioni in prestito dallo Stato». Che cosa si devono aspettare ora i cittadini? «Il ruolo del sindaco è sempre più scomodo, ma è una scelta che rifarei. Le richieste della cittadinanza crescono e le risorse sono sempre più magre. Dobbiamo arrivare a rendere più efficiente la pubblica amministrazione, anche se saremo costretti a limitare le assunzioni. Inoltre, dovremo fare tagli in alcuni ambiti: sui servizi dovremo risparmiare 1,8 milioni e sui trasferimenti 390mila euro l’anno». C’è il pericolo di nuovi aumenti delle tasse? «No, perché le tasse sono state già aumentate al massimo alla fine dell’anno scorso. Dovremo, quasi certamente, ritoccare le tariffe di alcuni servizi a domanda individuale». Non si assumerà più ? «La legge che regola il predissesto non parla di blocco delle assunzioni. Bisogna invece contenere la spesa». Stop anche agli investimenti in opere pubbliche? «Le grandi opere già avviate andranno avanti, come ad esempio il ponte nuovo. Lavoreremo anche sulle aree di risulta, ma non procedendo con il project financing, strumento che funziona poco. Prevedo parcheggi, verde e un plesso culturale che potrebbe essere realizzato con i finanziamenti della fondazione PescarAbruzzo, che aveva già manifestato la volontà di realizzare il nuovo teatro. Se fossimo a Washington si potrebbe parlare di Kennedy center. Abbiamo poi l’ex Ferrhotel che potrebbe essere coinvolto in questa operazione. Io ci vedrei bene un albergo per i ciclisti». E per l’ex Cofa...? «Al momento, bisogna ancora abbattere il manufatto. Ho avuto di recente un interessante colloquio con il presidente dell’Ordine degli architetti al quale ho fatto presente la mia idea di realizzare un vuoto urbano in quell’area per dare alla città una veduta sul mare. Ho avuto anche un incontro con il responsabile di Eataly, la famosa catena di food nota in tutto il mondo. Abbiamo visitato insieme l’ex Cofa, ma non ci sono stati sviluppi. Un’altra opera a cui penso è il Ponte del cielo (un progetto presentato alcuni anni fa da Luciano D’Alfonso, prima che diventasse presidente della Regione, ndr). Il progetto prevede un pontile di 300 metri che parte da piazza Primo maggio e si affaccia sul mare. Ci si sta lavorando, ma non so quanto potrà costare. Vorrei intervenire anche sullo scalo merci di Porta Nuova. Con un intervento delle Ferrovie, potrebbero sorgere una piastra commerciale e un centro di accoglienza per senzatetto». Lei è ottimista per questo nuovo anno? «Faremo un percorso di risanamento che ci porterà a risparmiare e anche a rendere più pulita la città».