L’AQUILA «Mi arrivano numerosi post, altri ne vedo, polemici, sfottenti, alcuni maleducati, altri semplicemente incavolati per i problemi connessi alla neve ed al piano neve. Forse a mancare, e di questo ho fatto rimprovero, è una vera informazione ai cittadini su come funziona il piano neve del Comune dell’Aquila, uno dei più vasti d'Italia, con 63 centri abitati». Per il sindaco Massimo Cialente le polemiche non hanno ragione di esistere. «Il piano neve», dice, «oggi dispone di 12 mezzi spazzaneve nuovi (nel 2007 erano tre vecchi), ciascuno dei quali impiega 2 uomini, su turni continui, anche h24. In molte frazioni abbiamo fatto delle gare con imprese private che devono uscire e pulire i paesi. Il piano neve è strutturato per priorità, a cominciare dalle vie principali. Sono le arterie più grandi e strategiche, anche per giungere a edifici o aree sensibili (uffici, ospedale, scuole quando sono aperte). Sono chilometri di strade, alcune delle quali si intersecano con quelle curate dalla Provincia o pulite dall’Anas. Pulite le vie principali, si passa alla viabilità secondaria. Anche queste sono strutturate per importanza, e numero di residenze, incroci con altre vie ed altro. Ci sono poi sono le strade più piccole, che si possono definire di terzo grado. In quanto alle strade private, sono quelle sulle quali non possiamo andare, a meno di particolari esigenze sanitarie di alcuni residenti (dializzati) che però vengono accompagnati in ospedale da mezzi del Comune (jeep) o dalle ambulanze delle associazioni di volontariato. Sarebbe bello e utile, forse anche giusto, riuscire a tenere pulite tutte le strade, magari ripassando ovunque anche due volte. Ma occorrerebbero mezzi e uomini che la nostra città non può neanche pensare di permettersi. L’intera area di Milano ed hinterland, parliamo di area vastissima e di milioni di persone, ha meno di 200 mezzi. Nei Progetti Case», continua Cialente, «si interviene solo successivamente, poiché la filosofia del piano neve è quella di permettere l’accesso alle grandi arterie dai quartieri residenziali, poi si ripassa. Se tenessimo ben pulita Cese, non collegheremmo Pagliare...è un rapporto mezzi, tempi, chilometri. Infine vorrei dire che quando si ha una nevicata abbondante, si crea una situazione di emergenza, e che come tale deve essere affrontato. Credo che i cittadini debbano comprendere che il piano neve deve avere delle priorità. Non tralascio che nevicate come queste sono un piccolo salasso per le casse dei Comuni. I mezzi fanno 3 chilometri con un litro di gasolio, turni degli operai, straordinari, costosissimo sale. Insomma non è un gioco né una passeggiata. Voglio, infine, ringraziare i dipendenti comunali che hanno lavorato con turni ininterrotti».