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Pescara, 24/11/2024
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Data: 02/01/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Parla Enzo Del Vecchio. Il superlavoro del numero due. «So cosa si dice in giro ma posso assicurare che Marco è bravo e non ha bisogno di tutor» D’Alfonso? «Ora deve fare di piu’»

Una vita da mediano, sempre lì, in mezzo al campo, a prendere schizzi di fango e calci negli stinchi per proteggere la squadra. Perfetto interprete della canzone di Ligabue il vice sindaco Enzo Del Vecchio. Campione delle deleghe e uomo macchina dell’amministrazione Alessandrini, è lui a conti fatti il politico dell’anno
L'ultima sfida del 2015 è stata quella contro la neve. Come è andata?
«Ho trascorso la sera di Capodanno a festeggiare con i familiari e gli amici con il cellulare incollato all’orecchio. Non è caduta molta neve ma la città è stata aggredita dal gelo. Il lavoro di squadra ci ha consentito di affrontare tutto al meglio e non parlo solo del mio settore, quello della protezione civile. Ho registrato una solidarietà incredibile arrivata dal lavoro degli altri assessori e dalle segnalazioni dei consiglieri comunali, anche di opposizione, che ci hanno consentito di intervenire per dare risposta a questioni sociali come quella del canile e dei senza tetto. Non ci sono state polemiche. Il mio grazie va a impiegati, funzionari, dirigenti, operai che si sono prodigati incessantemente».
Il pre dissesto votato in consiglio comunale la notte del 29 dicembre significa soprattutto l'impossibilità di contrarre nuovi muti e di fare investimenti per i prossimi tre anni. Non la preoccupa come assessore ai lavori pubblici?
«Tutta la situazione finanziaria, sia per come è stata ereditata che per come si è generata. Ciò significa che la grande opera pubblica di cui Pescara oggi ha veramente bisogno, la manutenzione ordinaria, dovrà essere configurata nelle poche risorse rintracciabile tra le pieghe del bilancio. Verde, asfalto, rifacimento delle strisce pedonali, segnaletica: oggi abbiamo il dovere di occuparci soprattutto di questo».
Lei è considerato un po’ il motore della giunta, la spalla ideale per un sindaco giovane come Marco Alessandrini che non ha ancora l’esperienza di un capitano di lungo corso. Avverte questa responsabilità?
«Devo dire di no. Nel senso che non so bene quale sia il sentimento comune, l’idea che se ne ricava fuori dal palazzo. So invece che con Alessandrini abbiamo un rapporto straordinario. E posso assicurare che Marco è talmente bravo da smentire chi non gli attribuisce una grande esperienza. Probabilmente questa percezione scaturisce dalla mia eccessiva esposizione mediatica dovuta a deleghe importanti come i lavori pubblici, la mobilità, la protezione civile. In realtà in giunta c’è un grande spirito di squadra».
L'inizio però è stato tutto in salita: il caso Teodoro, la vicenda di corso Vittorio, la partita delle tasse.
«Sì, è stato un avvio difficoltoso, ma questo succede quando si cambia molto per comporre una classe dirigente completamente nuova, come è avvenuto all’interno del Pd. Un rinnovamento che non si era mai visto in questi anni. Però tutti hanno poi rivelato il loro valore. Penso a Giacomo Cuzzi, o alla stessa Veronica Teodoro, cresciuta molto in questi mesi. A Giovanni Di Iacovo, che in una sola serata è riuscito a portare all’Aurum più gente di quanta non se ne sia vista in tutto il Festival dannunziano; all’ottimo lavoro svolto da Giuliano Diodati, Bruna Sammassimo, Paola Marchegiani».
C'è chi rimprovera a Luciano D'Alfonso di continuare a fare il sindaco di Pescara da un altro ruolo. Lei è uno degli uomini più vicini al presidente. È davvero così?
«Proprio perché ho amicizia con Luciano, posso assicurare che si tratta di una sciocchezza. Non lo vediamo da tempo e sono sempre più rare le circostanze per incontrarlo. Anzi, forse ci vorrebbero più occasioni di contatto, visto che con il pre dissesto dovremmo avere più rapporti con la Regione e un maggiore approccio con i finanziamenti europei. So che ieri il sindaco ha ricevuto una lettera da D’Alfonso in cui la Regione comunica di avere trovato 2 milioni di euro per completare gli interventi anti allagamenti, 300 mila euro per la città della musica, 3,5 milioni per il porto, 1,5 per i Giochi del Mediterraneo». Più contatto di così...

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