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Data: 02/01/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Salta la proroga degli sfratti. Confedilizia plaude al governo: «Evitato il trentunesimo blocco»

ROMA Salta la proroga per il blocco degli sfratti. Quest'anno non ci sarà l’allungamento dei tempi per gli inquilini che si ritrovano con il contratto di affitto scaduto. Un diritto che veniva riconosciuto alle famiglie con determinati limiti di reddito e in difficoltà per avere a carico persone malate o più figli piccoli. A sorpresa il «Milleproroghe», appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, non contiene lo slittamento dei termini per impedire di mettere in strada quelle che per il Sunia, il sindacato degli inquilini, sono circa «30 mila famiglie, in estremo disagio abitativo». Ma dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti fanno sapere che la misura è saltata semplicemente perché sul fronte affitti sono già operativi due fondi previsti nel decreto casa, con uno stanziamento complessivo di 446 milioni di euro.
LE REAZIONI

Ovviamente plaude alla decisione del governo la Confedilizia, l'organizzazione dei proprietari immobiliari. Per il presidente Corrado Sforza Fogliani, infatti, «il governo evita il trentunesimo blocco degli sfratti», interrompendo quella che era diventata una «liturgia». Sulla sponda opposta il segretario generale del Sunia, Daniele Barbieri, esprime «forte preoccupazione», rigettando le spiegazioni dell'esecutivo. Per Barbieri infatti «la categoria di inquilini questione non è interessata dai fondi di cui parla il ministero». Si tratta, spiega il Sunia, di persone che «pagano regolarmente, non di morosi»: il loro problema sta in un contratto di affitto scaduto che da oggi non sarà più rinnovato. Ovviamente, chiarisce Barbieri, «non sono famiglie che vogliono restare nella casa in cui sono perchè particolarmente attratte da quell'abitazione, ma perchè non sono in condizione di trovare sul mercato un altro alloggio adeguato alle loro ristrette possibilità». D'altra parte per vedersi riconoscere la proroga, spiega il segretario nazionale del Sunia Aldo Rossi, si deve essere in presenza di «nuclei bisognosi, con sulle spalle anziani, portatori di handicap, malati terminali. E non basta, non devono neppure superare i 27 mila euro annui di reddito lordo». Si tratterebbe di famiglie concentrate, secondo il sindacato, soprattutto nelle «grandi aree metropolitane, come Roma, Napoli, Milano, Torino». Il segretario generale del Sunia avverte che darà battaglia: «chiederemo ai prefetti di non concedere forza pubblica per questo tipo di sfratti e poi ci impegneremo affinchè in sede di legge di conversione del decreto venga inserita la proroga».
ALTRE MISURE

Tra i tanti provvedimenti ritoccati con il «Milleproroghe», c’è anche la conferma dell'abolizione della clausola di salvaguardia che avrebbe fatto scattare l'incremento delle accise sulla benzina daL primo gennaio per 671 milioni, a copertura dell'abolizione dell'Imu. Il testo assegna alle sanzioni della voluntary disclosure (il rientro dei capitali esteri) il ruolo di copertura per l'Imposta sugli immobili; se non bastasse, via agli acconti Ires e Irap e di nuovo mano alle accise. Il governo, in particolare il Ministero delle Infrastrutture, allarga poi le maglie temporali per i progetti cantierabili e appaltabili contenuti nello sblocca-Italia: i termini per i decreti di finanziamento slittano di qualche mese. Sale a 180 gioni (da 60) anche il timing per approvare i contratti di programma degli aeroporti di interesse nazionale (a partire dall'11 novembre scorso, quando la legge convertita è stata pubblicata) e si confermano sei mesi di tempo in più ai concessionari autostradali per richiedere la modifica delle concessioni o il loro accorpamento.

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