L'AQUILA Nessuna volontà di generalizzare: né in un verso, né nell'altro. «Certo che però se la Regione è nelle condizioni in cui si trova, con un debito stratosferico, il caos nelle società partecipate e i duri rilievi della Corte dei Conti - sostiene l'assessore al Personale Silvio Paolucci - di qualcuno sarà pure la colpa, oltre i meriti». Dove per meriti, riconosciuti a «piene mani e pieni voti», si intendono migliaia di euro in più in busta paga. E' per questo che anche per l'annualità 2014, come per quella 2013 e parte di quella 2012 (limitatamente ai direttori), la firma sulla delibera per finanziare il fondo incentivi ai dirigenti di primo e secondo livello, la giunta D'Alfonso non l'ha voluta mettere.
L’APPROFONDIMENTO
«Ho chiesto un approfondimento sui metodi e criteri di valutazione - continua Paolucci - perché a me sembra assurdo che tutti, come accaduto nel 2012, abbiano ottenuto il massimo dei voti». Il risultato è che neanche quest'anno i circa 90 interessati al fondo incentivi per direttori e dirigenti (stabilito dal contratto nazionale di lavoro) avranno accesso a quel bonus produttivo che va dagli 8 mila ai 14 mila euro annui ciascuno.
«UN ATTO DOVUTO
«E' un atto dovuto - ribatte Silvana De Paulis, del sindacato Direr che tutela dirigenti e quadri della pubblica amministrazione - che riconosce un incentivo, dovuto per legge, a dirigenti che hanno già sostenuto l'esame del nucleo di valutazione. La giunta D'Alfonso non può mettere in discussione questi soldi, pensi piuttosto al presente-futuro: siamo in attesa di capire in che direzione vogliono muoversi e ci auguriamo che passate le feste ci si sieda ad un tavolo per decidere insieme regole e metodi». Nessuna generalizzazione, anche qui, «perché sicuramente c'è chi ha fatto bene e chi male - continua la De Paulis - ma se la valutazione è identica e ottima per tutti, non è certo colpa dei dirigenti, quanto dell'organismo di valutazione che è terzo, nominato dalla politica e, per di più, riconfermato in parte nei nomi e nei criteri». La delibera di nomina fatta dalla giunta D'Alfonso il 23 dicembre scorso, infatti, ha confermato nell'organo indipendente di valutazione (Oiv) Paola Sabella, sostituendo invece con Pietro Bevilacqua e Angelo Fingo, gli altri due membri nominati da Chiodi (Americo Cicchetti e Vivaldo De Marinis). «Stesse persone e soprattutto stessi criteri - riprende la De Paulis - è singolare che una volta vadano bene e un'altra no. Il blocco delle valutazioni oltretutto ingessa tutta la macchina amministrativa, perché in base a cosa si conferma un incarico ad un dirigente, senza sapere se ha operato bene o male. Ci auguriamo che l'assessore Paolucci voglia confrontarsi seriamente con noi subito dopo le feste, perché siamo in forte ritardo, soprattutto se si considera che è necessario organizzare una macchina amministrativa che è stata rivoluzionata con le nomine dei nuovi direttori e la turnazione dei dirigenti di secondo livello: diciamoci la verità - conclude la sindacalista - quest'anno si rischia la paralisi, prima che si capisca chi deve fare cosa».