ROMA Riassetto natalizio in casa Ferrovie dello Stato, probabilmente anche in vista del collocamento in Borsa di una quota del capitale probabilmente entro il 2015. Rfi, società proprietaria dell’infrastruttura, ha di fatto regalato al suo azionista Ferrovie dello Stato, mediante scissione parziale, il 50% di LTF-Lyon Turin Ferroviaire sas, società di diritto francese con sede a Chambéry che dovrebbe promuovere la linea ad alta velocità Torino-Lione. La decisione, secondo quanto risulta al Messaggero, è stata presa dai consigli di Rfi del 4 dicembre e di Fs del 10 dicembre. Il trasferimento della partecipazione è motivato «dalle indicazioni governative che hanno individuato Fs quale soggetto italiano, controllato dal governo», si legge nelle delibere, «deputato a dare esecuzione all'accordo intergovernativo tra il governo della Repubblica Italiana e il governo della Repubblica Francese per la realizzazione e l'esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione, intercorso a Roma il 30 gennaio 2012 e ratificato ed eseguito in Italia con la legge 71 del 23 aprile 2014».
Inoltre, il trasferimento nasce «dall'opportunità di assicurare che la prospettata operazione sia perfezionata senza alcuna soluzione di continuità agli effetti giuridici, contabili e fiscali, evitando altresì movimenti finanziari infragruppo».
La partecipazione nella Lione-Torino è iscritta nel bilancio Rfi per complessivi 95,1 milioni, di cui 500 mila corrispondenti al valore nominale delle 1.000 azioni dell'importo di 500 ciascuna e 94,6 milioni equivalenti alle sovvenzioni erogate da Rfi a LTF prima del 2006. Nell’operazione sono comprese anche le disponibilità liquide (42,2 milioni), corrispondenti alle quote incassate dalla società scissa (Rfi) alla data del 31 ottobre 2014, dalla Commissione Europea e destinate al co-finanziamento del progetto Torino-Lione, più le passività correnti (42,2 milioni) rappresentate dalla voce di debito accesa da Rfi verso LTF in contropartita dell'incasso delle somme provenienti dalla Commissione Ue appena descritte. In totale, insomma, il patrimonio netto oggetto di trasferimento si attesta a quota 95,1 milioni: in conseguenza del passaggio il patrimonio di Rfi si riduce a 33,3 milioni.
LA SITUAZIONE PATRIMONIALE
Il progetto di scissione è stato redatto sulla base delle situazioni patrimoniali di Rfi e di Fs al 31 ottobre scorso. La scissione potrà essere effettuata una volta intervenuta l'efficacia della modifica apportata allo statuto di Ltf che consente l'ingresso nel capitale di Fs. Il passaggio potrà aver luogo dopo aver esperito la procedura sulla golden share, di cui alla legge 56/2012 e suoi regolamenti attuativi, e siano decorsi i termini previsti senza che sia stato espresso il diniego da parte della presidenza del Consiglio dei ministri italiano.
Dal prospetto della situazione patrimoniale di Fs al 31 ottobre scorso allegato al progetto risulta che il gruppo presieduto da Marcello Messori si avvia a chiudere il 2014 con risultati raddoppiati, atteso che l’utile di periodo è amontato a 103,5 milioni a fronte di 76,7 milioni realizzati durante il 2013.