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Pescara, 24/11/2024
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04/01/2015
Il Messaggero
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Roma, gli ispettori del governo per controllare i vigili assenteisti. Il sindaco Marino: «È stata una protesta organizzata, siamo pronti a licenziare». I sindacati: «Porteremo in tribunale chi ci ha infangati» |
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ROMA Neanche venti giorni dopo l’arrivo di quelli del Viminale, inviati in Campidoglio per verificare eventuali infiltrazioni mafiose nella macchina amministrativa, nella Città eterna è di nuovo tempo di ispettori. Se il 16 dicembre era stato il terzetto di commissari nominati dal prefetto Giuseppe Pecoraro a salire i gradini di Palazzo Senatorio, tra domani e (più probabilmente) mercoledì al comando della polizia locale di Roma Capitale arriveranno gli 007 inviati da Marianna Madia. LE VERIFICHE
Gli ispettori del ministero della Pubblica amministrazione dovranno verificare responsabilità ed eventuali abusi commessi la notte di Capodanno dai 767 vigili urbani romani che, secondo i dati del Comune, non si sono presentati al lavoro, con motivazioni che vanno dalla malattia (in tre casi su quattro) alla donazione di sangue, passando i congedi parentali e per assistenza a portatori di handicap. Un caso che in Italia si somma a quelli registrati a Napoli, dove la Procura ha aperto un fascicolo sulle assenze dei netturbini a San Silvestro, e a Bari, dove non si è presentato un autista su 4 dell’Amtab, l’azienda di trasporto pubblico urbano. Opposta la situazione di Bologna, dove tutti i 66 vigili urbani previsti a Capodanno hanno regolarmente prestato servizio. IL BRACCIO DI FERRO
Il sospetto unanime, a Roma, è che la vicenda sia legata alla riforma del salario accessorio dei 24 mila dipendenti capitolini (tra cui i 6.200 vigili) entrata formalmente in vigore proprio il 1° gennaio. Le nuove norme, richieste espressamente dal ministero dell’Economia, cancellano l’erogazione dei bonus «a pioggia», uguali per tutti indipendentemente da rendimento e obiettivi, e legano la concessione del salario straordinario a reali aumenti di produttività. Che, per la polizia municipale, significa più lavoro in strada (e meno negli uffici) e maggiore disponibilità ai turni. Ma la ferita di San Silvestro non sarà facile da rimarginare, con guerra aperta tra l’amministrazione e i sindacati di categoria dei vigili urbani. Ignazio Marino, in questi giorni in ferie negli Stati Uniti, non vuole fare sconti: «O c’è un’epidemia, e mi sembra assai improbabile, oppure è stata una protesta organizzata». Il sindaco parla di un «tradimento» della città e non esclude nemmeno possibili licenziamenti tra gli agenti. Ma le organizzazioni di categoria rispondono colpo su colpo: prima la minaccia di uno sciopero generale, poi l’intenzione di portare «chi ha infangato» la Municipale nelle aule del Tribunale, con l’accusa di calunnia e danno d’immagine. I sindacati si preparano a giorni di mobilitazione, con proteste e assemblee generali. E il timore più diffuso, nella Capitale, è che i caschi bianchi abbiano messo nel mirino il derby Roma-Lazio, previsto l’11 gennaio allo stadio Olimpico. Quel giorno un’agitazione dei vigili, ufficiale o sotterranea, potrebbe creare alla città rischi ben maggiori di quelli corsi all’alba del 2015. LA TASK FORCE
Il comandante della polizia municipale Raffaele Clemente è da tempo in guerra con i sindacati per la gestione del corpo e l’introduzione della rotazione obbligatoria tra i gruppi, come misura anti corruzione. Sulle assenze di San Silvestro, spiega Clemente, è stato avviato «un accertamento a tappeto: in queste ore c’è una task force deputata ad accertare quello che è successo. Abbiamo preso molto sul serio questo episodio, andremo a fondo in maniera ostinata e precisa», continua il comandante. Finora i casi sospetti rilevati dall’indagine interna sono 44: mancanza (o presentazione in ritardo) di certificati medici e uso improprio dei permessi. Per coloro che si fossero assentati in modo ingiustificato «mi auguro la sanzione più severa possibile che la legge consente», tuona Marino. Domani ci saranno i primi “interrogatori” dell’inchiesta interna: a sfilare davanti ai sei componenti della task force, guidata dallo stesso Clemente e dalla vice comandante Raffaella Modafferi, saranno i primi casi sospetti venuti alla luce durante gli accertamenti.
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