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Pescara, 24/11/2024
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Data: 04/01/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Porto, fondali di nuovo insabbiati. Motocisterna non riesce a entrare. Fallisce l’attracco alla banchina della Galatea, la Capitaneria chiede la misurazione della profondità

Del Vecchio: «Ma entro questo mese partiranno i lavori di dragaggio, già stanziati 1,8 milioni di euro»

PESCARA Dopo sei mesi dalla conclusione dei lavori di dragaggio, per cui sono stati spesi complessivamente circa 10 milioni di euro, il porto di Pescara è di nuovo inaccessibile alle grandi navi per i bassi fondali. Ieri mattina, la motocisterna Galatea, noleggiata dalla società Abruzzo costiero, di Pescara, non è riuscita a raggiungere la banchina per attraccare. Altri tentativi sono stati fatti nel pomeriggio, quando c’era l’alta marea, ma sono andati a vuoto anche questi. «Sono state riscontrate le stesse difficoltà registrate in mattinata», spiega una nota della Capitaneria di porto, guidata dal comandante Enrico Moretti. La stessa motocisterna si era incagliata anche nell’aprile dell’anno scorso, prima cioè che si avviasse l’ultimo intervento di dragaggio, concluso a metà giugno. Insomma, il porto appare di nuovo al punto di partenza. Anche se la Capitaneria giustifica così ciò che è accaduto ieri. «Le mareggiate dei giorni scorsi», fa presente in una nota, «hanno causato una notevole riduzione della profondità delle acque del porto di Pescara». Questo significa che i fondali, almeno in alcuni punti, si sono notevolmente ridotti, abbassandosi al di sotto dei 4 metri, cioè il limite di sicurezza per consentire a una nave di grosse dimensioni, come la motocisterna Galatea, di poter entrare senza problemi nello scalo marittimo. Ieri pomeriggio quindi, dopo i numerosi tentativi di attracco alla banchina, la motocisterna è stata dirottata nella rada di Pescara e nella giornata di oggi partirà alla volta del porto di Ancona. La situazione è allarmante, anche se per adesso non sono state emanate ordinanze di chiusura parziale del porto, come era avvenuto il 3 giugno del 2011. Tuttavia, la Capitaneria di porto ha interessato il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche e ha richiesto un’urgente ricognizione dei fondali. Tutto questo mentre stanno per ripartire i lavori di dragaggio. Lo ha annunciato la stessa Capitaneria e lo ha confermato ieri il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici Enzo Del Vecchio. «Le operazioni di dragaggio», assicura la Capitaneria, «sono in programma nel mese in corso e il Provveditorato alle opere pubbliche ha già portato a termine la procedura ad evidenza pubblica per l’assegnazione dei lavori». «Per questa operazione sono stati stanziati 1,8 milioni di euro», precisa il vice sindaco. I finanziamenti non finiscono qui, perché lo stesso Del Vecchio ha ricordato che il 20 dicembre scorso la giunta regionale ha approvato una delibera per stanziare 3,5 milioni di euro solo per il porto di Pescara. «Questi soldi, però, non verranno utilizzati per il dragaggio», avverte il vice sindaco, «serviranno per altre strutture dello scalo». Nel frattempo, la Capitaneria si sta preoccupando per garantire la sicurezza della navigabilità all’interno del porto ad altri tipi di imbarcazioni meno imponenti della motocisterna. «Sono in corso», sottolinea la nota, «tutte le iniziative necessarie affinché, nei limiti consentiti dall’attuale situazione dei fondali, sia assicurata l’operatività del porto per le attività pescherecce, commerciali e diportistiche».

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