TERAMO Brucchi mattatore nella conferenza stampa in cui ha tracciato il bilancio dell’attività del 2014. Un’immagine attoriale a cui hanno contribuito la lunga sciarpa azzurra attorno al collo e la voce stentorea con cui al microfono ha voluto sottolineare i concetti più salienti mentre si muoveva ad ampi passi nella sala consiliare come sulle assi di un palcoscenico. Ad ascoltarlo i giornalisti, gli assessori, che non hanno preso la parola se non dopo la conferenza stampa, e qualche consigliere comunale, fra questi Guido Campana e Domenico Narcisi. Il lungo monologo di Maurizio Brucchi è iniziato con un riferimento alle elezioni di giugno «vinte perchè i cittadini hanno apprezzato il lavoro svolto nei primi 5 anni». Ricorrente il riferimento ai tagli nei trasferimenti statali «ridotti di oltre il 90%», per cui nel 2014 è stata fatta una revisione della spesa «mantenendo fermi due aspetti: la scuola e il sociale». Dai tagli («a gennaio sarà tagliato anche l’ultimo milione») Brucchi ha fatto partire diversi ordini di considerazioni. Innanzitutto la necessità di ridurre la spesa per il personale passata da 14 milioni 980mila del 2010 a 11 milioni 722mila del 2014 (con un incidenza sulla spesa corrente scesa dal 31,29% al 25,28%). «Questo è un segno di buona amministrazione, non se il Capodanno va bene o male», ha precisato con una punta polemica riferendosi la concerto flop in piazza. E via con un’altra stoccata riferita al video virale di questi giorni in cui si vedono degli operai che buttano il sale in piazza con molta poca convinzione: «I dipendenti sono passati da 363 a 332 e scusate se abbiamo qualche ex Lsu, assunto dall’ex sindaco Sperandio, che non ha la capacità di gettare il sale. Ma siamo passati da 10 a 7 dirigenti e fra due anni, ma forse anche prima, scenderemo a 5». Sempre sul filone della situazione finanziaria del Comune, Brucchi ha annunciato che vuole decidere autonomamente la tassazione: «devo poter decidere io, non dev’essere un’imposizione». Affermazione che fa il paio con quella in cui ha accusato il governo di aver spesso bloccato l’azione del Comune con nuove leggi. «E’ stato un anno difficile, ma l’amministrazione ha saputo fare scelte difficili, non si è mai turata indietro», ha detto, annunciando che quest’anno si passerà dal bilancio di competenza a quello di cassa. E in questa situazione, ha fatto notare Brucchi, è necessario che il Comune recuperi risorse. Questo avverrà anche con la gestione in proprio dei parcheggi a pagamento «sempre tutelando i dipendenti Tercoop». In sostanza secondo stime del Comune le strisce blu in un anno possono produrre incassi anche fino a un milione 600mila euro. «Ma anche volendosi fermare alla metà, è importante incassare 800mila euro, con cui vogliamo mitigare la pressione fiscale». Un altro introito, da 120mila euro all’anno, arriverà dall’affitto dell’ex Oviesse, per cui è stato fatto il relativo bando. E poi i rifiuti: «Il vero obiettivo è l’autonomia nel ciclo integrato di rifiuti. Abbiamo i soldi per chiudere la discarica la Torre, anche perchè dobbiamo ragionare in termini di ambito provinciale». E quindi Vedelago per l’indifferenziato e Grasciano per la discarica e il biodigestore: «così non porteremo i rifiuti a Casoni o a Termoli e avremo un risparmio secco si 25 euro a tonnellata per il trasporto». E ancora. «Teramo è stata un volano dell’economia: come ha detto il presidente dell’Ance è stato l’unico Comune che ha messo in campo 6 milioni di euro di opere pubbliche». E quindi i quasi tre milioni di euro di fondi Pisu per il progetto di “Città policentrica” o i 553mila per i campi in erba sintetica all’Acquaviva a Colleatterrato, Varano, San Nicolò e Ponte Vomano. Un accenno anche a tre investimenti futuri, tutti confermati: il progetto di housing sociale, la valorizzazione del teatro romano e del castello della Monica. E infine la partecipazione, questo mese, a un bando del governo per ottenere i fondi per il nuovo polo scolastico.