L’ira di Marino: «Sanzioni severe contro gli assenteisti di Capodanno» Il sindaco: impossibile non pensare alla sicurezza dei cittadini. Licenziamenti? Non li escludo ma bisogna fare tutte le verifiche
È amareggiato e indignato il sindaco della capitale Ignazio Marino di fronte al comportamento dei vigili urbani della Capitale che, la notte dell’ultimo dell’anno, si sono assentati in massa dal lavoro (l’85% - dati del Campidoglio). «È un tradimento nei confronti della città — dice da Boston — . Credo che il primo pensiero della polizia locale dovrebbe essere la sicurezza dei propri concittadini.
Servizio interrotto
Se non entriamo nella convinzione che fare servizio pubblico debba essere legato all’idea di responsabilità e di amore ogni regola può essere infranta. Insomma quello che dobbiamo recuperare in una città come Roma e anche nel nostro Paese è il senso di responsabilità e di servizio pubblico». Parole amare cui seguiranno provvedimenti duri. Anche il licenziamento per i casi più eclatanti ma solo dopo le opportune verifiche. Il sindaco, infatti, precisa di voler agire «con severità» ma non «con astio e risentimento». Dunque prima di parlare di provvedimenti disciplinari estremi come il licenziamento in tronco, che lui non esclude,«bisogna controllare esattamente quello che è accaduto».
Vecchie tensioni
Le tensioni tra il sindaco e i vigili della polizia di Roma durano da qualche mese, soprattutto da quando il Comune ha voluto la riforma del salario accessorio, cioè le indennità per gli straordinari, che i sindacati hanno contestato. «Il nuovo contratto — ha spiegato il sindaco — lega il salario accessorio ad uffici aperti al pubblico tutti i giorni e in orari tali che una persona che vuole rifare la propria carta di identità non debba prendersi un giorno di ferie. Credo questo sia un diritto dei cittadini che pagano il servizio pubblico». Tra il 2008 3 il 2013, è la versione del primo cittadino, il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva segnalato l’illegittimità di alcune indennità «ma la giunta Alemanno non fece alcuna azione. Io iniziai ad agire subito — continua Marino —: aprimmo una discussione con i sindacati che durò dalla primavera all’estate del 2014 ma i sindacati decisero di non firmare un contratto che non è punitivo e non diminuisce i salari ma semplicemente stabilisce che chi lavora di più e migliora la qualità del servizio, guadagna di più, e chi lavora di meno guadagna di meno».
Le carenze in organico
Certo i vigili urbani a Roma sono pochi. Questo il sindaco non lo nega: «Sono 6.200 ed effettivamente il numero assoluto è basso, per una città come Roma ne occorrono di più». Per ovviare a questa carenza «abbiamo da tempo avviato un concorso che purtroppo durante l’amministrazione Alemanno venne fermato perché addirittura uno dei membri della commissione giudicante, il precedente comandante dei vigili durante la giunta Alemanno, fu arrestato e adesso dev’essere giudicato dalla magistratura».
L’imbarazzo in divisa: «Abbiamo paura di botte e aggressioni»
ROMA - Sono stretti nella loro divisa, cappello in testa e mani in tasca, i vigili agli incroci delle strade e nelle piazze di Roma. Sono più silenziosi del solito. Sentono gli occhi addosso dei cittadini dopo la «condanna» ad assenteisti per malattia, giunta dai dati del Campidoglio. Le persone a piedi, in macchina e sul bus li guardano come sempre, ma per loro ogni sguardo è una un tegola sulla testa.
«Ero uno dei 165 presenti il 31»
Interpellato sul tema, il vigile in servizio in piazza Venezia dice subito: «Non rilascio dichiarazioni perché posso incorrere in sanzioni amministrative». Ma la domanda in un luogo pubblico è informale e lascia il vigile anonimo: «Cosa le dicono i cittadini oggi?». «I cittadini niente, siete voi giornalisti oggi che ci state dando l’assalto, lei è già la terza da stamattina». Ma il vigile è abituato al rapporto con la gente, sa che la sua divisa rappresenta il primo ufficiale pubblico che si incontra per strada, è la polizia di prossimità. E alla domanda se ha prestato servizio il 31, giunge una risposta semplice: «Sì, ero uno dei 165 che si sono presentati regolarmente» dichiara. «Ho fatto doppio turno perché mi hanno aggiunto la mattina all’orario della sera, ma ho fatto il mo dovere tranquillamente». Il vigile teme di diventare il bersaglio di qualche cittadino arrabbiato e dice: «Mi aspetto qualche protesta, come quando hanno chiuso la Ztl A1 del Tridente: tutti quelli che passavano con il motorino si sfogavano con noi, ne dicevano di tutti i colori all’amministrazione, ma noi non siamo gli interlocutori».
«Rischio ogni giorno»
In piazza del Pantheon il vigile di turno capisce subito che la domanda non è quella di una turista in giro con il naso in aria a cercare monumenti. «Non ci sono state rimostranze oggi, ma noi vigili non siamo ben visti per via delle multe e ora siamo ancora più esposti». E sul turno del 31 dicembre: «Ero di servizio il primo dell’anno, programmato da tempo». Si chiude nelle spalle. Parla invece la vigilessa in servizio a Tor di Quinto: «Io sono per la strada ogni giorno e rischio sempre botte e aggressioni» dice subito. «Ma ora il pericolo è l’incertezza del nuovo contratto: con la perdita delle indennità prenderò come un vigile che mette i timbri in ufficio. Perdo circa 200 euro al mese sullo stipendio di 1.500, come faccio con il mutuo e due figli?». Il riferimento è al contratto sul salario accessorio in discussione con il vice sindaco Luigi Nieri da mesi, con il prossimo appuntamento l’ 8 gennaio.
«Siamo odiati e non va bene»
La vigilessa al volante in zona Tor Bella Monaca non era di turno il 31 dicembre ma parla volentieri: «Dobbiamo recuperare il rapporto con i cittadini, siamo odiati e questo non va bene». Il tema è scottante, ma ora diventa incandescente. «Vorrei sapere perché nessuno ci chiede come mai 8 vigili su 10 non c’erano il giorno in cui si guadagnava di più? L’anno scorso ce n’erano 700 di vigili in strada, perché quest’anno no? Questa è la domanda che dovrebbero porsi i cittadini». Ma i cittadini in strada guardano i vigili senza parlare, mentre sul web scrivono e commentano. «Boicottaggi corporativisti» scrive l’associazione Carte in regola riferendosi a «chi ha voltato le spalle ai cittadini il 31 notte». L’associazione ha lanciato una petizione in sostegno del piano anticorruzione varato dal comandante Clemente, con già centinaia di firme raccolte. E non manca l’ironia su twitter: «Italia, il paese dove guarisci dall’Ebola e ti ammali se fai il vigile» è uno dei tweet più popolari. «I Vigili di Roma si danno malati per consumare il cenone di fine anno: Mafia Capitone», tutti su #vigiliRoma. Ma poi c’è anche chi chiede giuste sanzioni dove saranno riscontrare le irregolarità.