PESCARA «Camillo D’Alessandro non è riuscito affatto a dissipare i tanti, troppi dubbi sulla società unica dei trasporti, anzi ha confermato ancora una volta che si tratta di un vero e proprio salto nel buio». È il commento di Lorenzo Sospiri, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale all’intervista al Centro del sottosegretario alla presidenza, cui Luciano D’Alfonso ha affidato la pratica Arpa-Gtm-Sangritana. Sospiri è stato anche l’unico Consigliere regionale a votare in aula contro la fusione, in contrasto anche con il suo gruppo. «Siamo di fronte a una mera attività contabile che viene realizzata con l’unico obiettivo di evitare di portare i libri dell’Arpa in Tribunale», spiega Sospiri, «sacrificando un soggetto come Gtm che ha sempre confermato affidabilità e conti in ordine. Se è così che si vuole rendere più efficiente il servizio pubblico, la strada intrapresa non è quella giusta e di certo non si riusciranno a offrire garanzie neanche sotto l’aspetto del risanamento economico. E’ chiaro che tutti vogliamo salvare l’Arpa ma non con queste modalità, bisognava nel caso prevedere un adeguato impegno di risorse economiche». Quanto poi alle preoccupazioni di un imprenditore come Ballone sul rafforzamento del monopolio pubblico (critica respinta da D’Alessandro), Sospiri pensa che «questo rischio» sia «molto più di una possibilità. Mentre oggi il sottosegretario annuncia la volontà di voler aprire in futuro ai privati, il sottoscritto ha sempre sostenuto una proposta ben diversa della fusione. Perché non tentare di costituire un consorzio tra pubblico e privato per la nascita di un soggetto più forte anche in vista di importanti scadenze? Il 2019 è alle porte e con esso le gare per gli ambiti dove ci si confronta con i colossi francesi o olandesi e soprattutto con costi standard che ad oggi difficilmente si riesce a rispettare. Perché non sfruttare in modo concreto le numerose capacità e professionalità del privato? Hanno forse meno dignità del pubblico? E proprio sulla cessione delle quote ai privati D’Alessandro è ancora impreciso, non chiarisce nulla se non che questa presunta riforma è solo un’attività propagandistica tutta “al buio”». Il capogruppo di Forza Italia ricorda poi le 10 domande poste al Presidente D’Alfonso per fare piena chiarezza su tutta l’operazione: «Proprio D’Alessandro si era preso l’onere di rispondere lasciando però in sospeso alcune questioni: perché non ci spiega ad esempio l’accordo con i sindacati per la produttività di secondo livello? Quale sarà la sede della società unica? Come sarà organizzato il management? Ancora buio pesto intorno allo Statuto che è l’unico strumento attraverso il quale, nel momento in cui approderà in Aula, riusciremo a capire se quanto annuncia D’Alessandro risponde a verità. Nessun cenno inoltre sui piani industriali per ferro e gomma, e come pensano di mettere in equilibrio il Bilancio?».