La polemica è un vizio delle persone presuntuose. E all’Aquila le polemiche non mancano mai. Non sono state risparmiate agli aquilani neanche nel periodo delle festività. Ma sembra questo il destino degli amministratori, di maggioranza e di opposizione, della città: essere degli incurabili che protestano, dei polemisti in barella. C’è chi elenca i fallimenti della giunta Cialente e di tutto il Pd e chi difende la giunta e il Pd, attaccando chi attacca. Due facce della stessa medaglia consunta. C’è una città che si è messa a correre nella sua ricostruzione moderna e una classe politica che arranca e si perde dietro a polemiche studiate in laboratorio. Non c’è, e non può esserci, un vincitore, uno che ha ragione, nella polemica dei giorni passati, ma solo due perdenti, un’amministrazione, nel suo complesso, che tarda a capire i veri problemi dei cittadini. Sono innegabili le questioni aperte della gestione e del funzionamento dell’aeroporto; dell’acquisizione e della gestione del progetto Case; degli isolatori sismici non omologabili; dell’Accord Phoenix, eccetera eccetera. È innegabile, come appena ieri sottolineato di nuovo dall’associazione GranSasso AnnoZero, che persiste la mancanza di una progettualità per il rilancio della montagna, nonostante le promesse di grandi investimenti.
È innegabile un immobilismo di fondo che impedisce la realizzazione di progetti di valorizzazione del comprensorio, semplici, sostenibili e a basso costo. La polemica, spesso quasi goliardica, come se fosse un gioco delle parti, stucchevole e inutile, però, ridicolizza i temi di un possibile confronto e ritarda la realizzazione delle promesse. L’opposizione, paradossalmente, aiuta la giunta e il sindaco Massimo Cialente a non mantenere le promesse perché con la polemica (a che serve il tormentone sulla mancata e più volte annunciata visita di Renzi?) non li inchioda alle responsabilità, ma offre loro la possibilità di nasconderle, spostando tutto sul piano dello scontro pseudopolitico, guerrafondaio, di posizioni strumentali opposte. «La polemica è causata dall’ignoranza di tutti i disputanti» (Ezra Pound) e proprio per questo Giorgio De Matteis, Luigi D’Eramo, Vito Colonna, Emanuele Imprudente e Daniele Ferella dovrebbero ricordare un aforisma di Ambrose Bierce: «Opposizione. In politica, il partito che, tagliandogli le gambe, impedisce al governo di correre verso la rovina».