L'AQUILA E' un'altra ciambella senza il buco quella che vien fuori dalle nomine dei direttori a capo del nuovo organigramma voluto dalla maggioranza di Luciano D'Alfonso per l'Emiciclo: dopo l'interim per il Personale e Bilancio, che la giunta ha dovuto affidare al super direttore Cristina Gerardis per «mancanza di competenze specifiche nei curriculum pervenuti», e dopo il forfait di Giovanni Farinella nella dirigenza del dipartimento di Salute e Welfare (sostituito pochi giorni dopo la delibera di affidamento dell'incarico con Angelo Muraglia), ieri è stata ufficializzata l'ennesima marcia indietro.
RIPENSAMENTO
Il designato a guidare il dipartimento della Presidenza e dei Rapporti con l'Europa, Andrea Ciaffi, già investito l'11 dicembre scorso con una delibera di giunta seguita all'espletamento del bando di concorso, ha infatti rinunciato anch'egli all'incarico.
E se per Farinella l'accordo sembra non sia stato raggiunto per l'impossibilità a portarsi dietro una parte dello staff che avrebbe dovuto affiancarlo (specie in materia di programmazione e affari legali), per Ciaffi, già responsabile degli Affari comunitari e internazionali della Conferenza Stato-Regioni, il ripensamento sembra sia arrivato una volta lette le spettanze economiche. Troppo pochi quei circa 100mila euro l'anno previsti per i dirigenti dell'Emiciclo (con l'eccezione del direttore generale che prenderà il 20% in più degli altri capi dipartimento), troppo pochi anche e soprattutto in relazione al disagio di dover avere come sede di lavoro L’Aquila, il capoluogo terremotato d'Abruzzo.
IL SOSTITUTO
I motivi ufficiali, ovviamente, sono sempre quelli «personali», ma, di fatto, l'ennesima rinuncia all'incarico, rischia di rovinare un po' il disegno della Regione facile e veloce, della struttura «funzione e non finzione» che aveva in mente D'Alfonso sin dal giorno del suo insediamento. Tre buchi su sette non sono pochi, anche se le «ciambelle» (di salvataggio) in arrivo sono di tutto rispetto. Se per il dipartimento della Salute e Welfare, infatti, è subentrato un abruzzese doc (Angelo Muraglia), a ricoprire il ruolo di capo dipartimento della Presidenza e dei Rapporti con l'Europa, sarà investito oggi stesso Giovanni Savini, 41 anni consigliere giuridico del Ministero per gli Affari regionali e le Autonomie, già vice capo di gabinetto del ministro per il Rapporti con il Parlamento (dal 2008 al 2013) e prima ancora (dal 2006 al 2008) vice capo dell'ufficio legislativo nel gabinetto del ministero dello Sviluppo Economico.
Un uomo di partito, insomma, molto legato a Pierluigi Bersani che nel 2006 (quando era ministro) da dirigente lo promosse, appunto, a vice capo legislativo.
FEBBO ATTACCA
Una sostituzione di prestigio, insomma, che non ha risparmiato tuttavia al presidente Luciano D'Alfonso l'attacco dell'opposizione. «Tramontata ormai definitivamente anche l'ipotesi, sempre annunciata da D'Alfonso, di Andrea Ciaffi che negli uffici regionali non vedremo mai. E' proprio il caso di dire -commenta Mauro Febbo- che nel caso del presidente della Regione questa grave forma di "annuncite" fa rima solo con "smentite"».