LANCIANO Si è confermato un flop l'accusa di tentato omicidio contro la moglie Rosanna Ranieri che 13 mesi fa portò la procura di Lanciano a incriminare l'ex assessore regionale Luigi De Fanis. Il gip Francesco Marino ha infatti definitivamente archiviato il caso, il 17 dicembre scorso, accogliendo le conclusioni d'indagine fatte dal pm Rosaria Vecchi perché non sussistono elementi utili e sufficienti per sostenere l'accusa in giudizio. Ossia non c'era alcuna prova sul fatto che De Fanis volesse far fuori la consorte avvelenandola. «Ho tentato di avvelenare mia moglie», era la frase incriminata detta al telefono alla segretaria-amante Lucia Zingariello a febbraio 2013. Quella di De Fanis, medico ortopedico, fu solo uno sfogo quel giorno dopo aver curato la moglie malata. Frase ad effetto per far colpo sulla Zingariello. La telefonata fu registrata dalla segretaria e finì sul tavolo dei pm di Pescara che indagavano sulle tangenti che portò entrambi i protagonisti agli arresti. Ai pm pescaresi la Zingariello raccontò pure un analogo sfogo di De Fanis, agosto 2012, a cena su un trabocco. Ma De Fanis, nell'interrogatorio-confronto durato sei ore, deciso dalla Vecchi il 30 gennaio 2014, sbottò: «Scherziamo? Una cosa del genere detta in pubblico. Al massimo avrò detto mi sono stufato di mia moglie, la voglio lasciare». Il pm Vecchi indagò per competenza territoriale essendo De Fanis di Montazzoli. Infine decise per l'interrogatorio a tre; De Fanis, sua moglie e la Zingariello. «L'accusa di tentato omicidio, dice l'avvocato Frattura, si è mostrata subito risibile. La moglie di De Fanis viveva sotto lo stesso tetto mentre il marito era ai domiciliari a Montazzoli. E il giudice non ritenne di modificare il provvedimento. Con la chiusura di questa vicenda si dà un contributo di maggiore serenità per affrontare in modo più positivo anche la vicenda delle tangenti, continuando a riporre fiducia nell'attività della magistratura». Un soddisfatto De Fanis ieri è stato subito avvisato via sms da Frattura, che era in tribunale, sulla decisione del gip. In questa vicenda la moglie Rosanna ha scritto una pagina esemplare di vicinanza alle sofferenze del marito. In una lettera aperta sostenne «Sapere che mi voleva uccidere in altri tempi mi avrebbe fatto ridere, oggi è la conferma di come si possa distruggere un uomo. Non corro rischi».