L’AQUILA E' sul possibile danno ambientale sull'ecosistema del fiume Pescara e sul rapporto causa ed effetto con le recenti esondazioni che si concentra l'attività investigativa della Dda dell'Aquila, in relazione all'inchiesta sui traffici illeciti di rifiuti. Dalle carte della Procura aquilana (pm David Mancini e Fabio Picuti) che ha portato all'arresto di 4 imprenditori, un quinto raggiunto dalla misura interdittiva del divieto di svolgere la professione e all'incolpazione di 18 persone, (guai anche per il sindaco di Primio per presunta corruzione) emerge il maltrattamento del fiume Pescara per fare soldi, attraverso la creazione di discariche abusive su siti alcuni importanti, sottoposti a vincolo idrogeologico, altri con un'elevata pericolosità idraulica, come quello vicino al megastore Megalò.
L’AMMISSIONE A VERBALE
E parla chiaro L.D.M. uno degli autisti della società Emoter (ditta i cui vertici sono agli arresti) quando dice che mai il materiale del cantiere ubicato in zona concessionaria Audi-Porsche, è stato da lui scaricato in una discarica di conferimento ma sempre e solo lungo il fiume Pescara. «Il materiale da me conferito non è mai stato conferito alla discarica Deco Spa, di Colle Cese di Spoltore. Tengo a ribadire che in tutti i viaggi da me effettuati, il materiale è stato scaricato lungo il fiume Pescara nel luogo indicato nell'ortofoto che mi avete mostrato e in un altro piazzale adiacente il fiume Pescara. Specifico che a fine giornata lavorativa, il resoconto veniva trasmesso agli uffici della ditta per il successivo inserimento in un computer aziendale». Ed ovviamente esisteva alla Emoter una doppia contabilità, una presentabile, l'altra vera, illecita, raggruppata in un archivio denominato “rapportini”, dove sono stati custoditi i file, che la Forestale (Nipaf di Pescara e Sezione di Pg sempre della Forestale, in forza presso la Procura distrettuale antimfia dell'Aquila) ha scovato nei computer di alcuni degli indagati. Per il comandate regionale del Corpo forestale dello Stato, Ciro Lungo, esiste un grave danno ambientale, ed ha affermato circa l'ultima esondazione del fiume Pescara che ha allagato il Megalò che la realzione tecnica non dà prova certa tra gli sbancamenti finiti sotto la lente d'ingrandimento della magistratura, scarico illegale lungo il fiume Pescara e l'alluvione stessa, e per questo ha annunciato l'avvio di ulteriori accertamenti.
L’ORGANIZZAZIONE
L'operazione “Terre D'Oro” ha di fatto portato a galla quello che gli investigatori della Dda, hanno definito “struttura organizzata”, in riferimento alla scoietà Emoter e dunque il grave danno ambientale scaturito dal movimento terra di grandi cantieri, tra i quali l'Ikea di San Giovanni Teatino, per un totale di circa 500 metri cibi tra terra e massi per 10 ettari di discariche abusive tutto per fare cassa. L'inchiesta è corroborata da innumerevoli intercettazioni telefoniche. Una piuttosto singolare riguarda Gianluca Milillo (che insieme a Filippo Colanzi, Carmen Pinti, Massimiliano di Cintio è finito agli arresti domiciliari mentre Emanuele Colanzi è stato raggiunto dal divieto di poter lavorare) che parlando al telefono con sua moglie ucraina, ipotizza “di realizzare una discarica proprio in Ucraina, dove la normativa ambientale risulta sostanzialmente inesistente e comunque dove qualsiasi problema si può superare pagando il sindaco, la polizia, il Padre Eterno” (telefonata progressiva che gli inquirenti hanno classificato con il numero 1248 del 16 giugno 2013). E proprio Milillo secondo gli inquirenti la manina che aggiornava la contabilità occulta contenuta nell'archivio “rapportini”.