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Pescara, 24/11/2024
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Data: 12/01/2015
Testata giornalistica: Il Centro
L'isolamento ferroviario dell'Abruzzo - Chiudono due raccordi ferroviari. Di Martino (Filt Cgil): decisione definitiva per Piana Sant’Angelo-Vasto/San Salvo e porto-zona industriale

VASTO La città continua a perdere servizi. I trasporti sono in agonia. I sindacati scendono in campo stigmatizzando la preoccupante indifferenza della politica verso il comprensorio vastese.
«Le Ferrovie continuano a tagliare e forse in pochi lo sanno», accusa la Filt-Cgil. Eppure il settore dei trasporti, sia merci e sia passeggeri, ha un inevitabile riflesso sull’economia del territorio.
La Filt-Cgil annuncia la chiusura dei raccordi ferroviari di Piana Sant’Angelo-Vasto San Salvo e del porto di Vasto-zona industriale porto.
«È ormai definitivo», assicura Maurizio Di Martino, segretario provinciale della Filt. «La decisione penalizzerà le aziende interessate al trasporto merci su rotaia». E ancora. «Il progressivo abbandono della stazione di Vasto San Salvo è evidente. La stazione è ridotta a luogo di fermata per i treni regionali e per gli Intercity Bologna-Bari con tariffe e percorrenze insostenibili, mentre i Frecciabianca sfrecciano in transito ignorando la città e ostacolando quindi i flussi turistici per i quali l’economia del comprensorio non può evidentemente fare a meno. Raggiungere Milano in treno oggi da Vasto vuol dire almeno un cambio e con tariffe che non sono comparabili con i treni ad alta velocità come per esempio sulla relazione Roma-Milano». L’analisi di Di Martino è purtroppo condivisa dagli esperti. La città sta finendo nell’oblio. «Ad ogni nuovo orario ferroviario si ascoltano lamenti che poi non portano a nulla e tutto resta come prima», annota il segretario della Filt. E il trasporto su strada non sta meglio. «La viabilità stradale è un altro esempio della trascuratezza alla quale è soggetto questo martoriato territorio. Il tratto vastese dell’A14 è in assoluto tra i più pericolosi della rete italiana, con carichi di traffico pesante notevole e con una mortalità annuale insostenibile. I generale la situazione è ferma in pratica agli anni 60: strade impercorribili, movimenti franosi, manutenzione inesistente, disagi quotidiani che interessano utenti ed operatori. Dobbiamo aspettare una tragedia per sollevare con forza il problema?», chiede il sindacalista. «I cittadini dell’interno non sono di serie B, pagano le tasse come gli altri e hanno il diritto alla sicurezza delle strade. In questi giorni si sta completando nella regione il processo di unificazione delle aziende regionali partecipate di trasporto pubblico locale: Arpa, Gtm, Sangritana. Nel Vastese c’è un’importante e storica azienda di trasporto, le Autolinee Cerella, con maggioranza azionaria detenuta da Arpa. Ebbene, è evidente che questa non possa rimanere fuori dall’unificazione in atto, per essere svenduta al furbo di turno. La politica del Vastese faccia sentire la sua voce», sollecita Di Martino.

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