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Pescara, 24/11/2024
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12/01/2015
Il Centro
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Sciopero Sevel, aderiscono “solo” 61 operai. Atessa, primo turno di straordinari: bassa astensione dal lavoro indetta da Slai Cobas, Usb e Fiom |
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ATESSA Sono 61 i lavoratori che, secondo fonti aziendali, hanno aderito allo sciopero di ieri mattina, indetto nello stabilimento Sevel dalle sigle sindacali Slai Cobas, Usb e Fiom nella prima giornata di turni straordinari prevista nel mese di gennaio. Lo sciopero avrebbe quindi coperto il 2,7% della forza operaia che in Sevel riguarda oltre 6.200 lavoratori. Le tre organizzazioni sindacali hanno indetto lo sciopero per tutte e tre le giornate di straordinario previste: ieri (1° turno lavorativo), sabato 17 (1° turno) e domenica 25 (3° turno). Diverse le motivazioni tra cui, così come contestano Slai Cobas e Usb «l’aumento indiscriminato della velocità delle linee, l’applicazione del sistema ergo-uas con relativo aumento dei carichi di lavoro, la mancata concessione dei par individuali, utilizzati in maniera strumentale per fermate collettive in concomitanza di elezioni e festività patronali, nessun aumento salariale e, a fronte dei vari record produttivi raggiunti dallo stabilimento (che ha toccato quota 230mila furgoni a fine anno con il terzo miglior risultato produttivo di sempre, ndc) nessun premio di risultato». Critica anche la Fiom per voce del segretario provinciale Davide Labbrozzi che punta il dito «sull’aumento delle saturazioni» e sulla richiesta di ulteriori sacrifici agli operai che si «trovano a rispondere a ulteriori carichi di lavoro nello stabilimento che però ha perso negli ultimi anni mille operai». La Fiom chiedeva di aprire urgentemente una discussione su un piano «che preveda nuove assunzioni, un percorso di ridistribuzione della ricchezza prodotta e un'analisi dei carichi di lavoro». Ma la risposta degli operai è stata molto tiepida a giudicare dalla percentuale degli aderenti allo sciopero. Anche all’interno della stessa Fiom parrebbe essersi aperta una diversità di vedute sulle opportunità dello sciopero. «Ancora una volta», commenta invece il segretario provinciale della Fismic, Roberto Salvatore. «i lavoratori hanno dimostrato serietà e un tangibile esempio di coerenza. Di questi tempi e soprattutto nel nostro territorio vessato dalla crisi, è raro rientrare in uno stabilimento che invece della cassa integrazione si trova a fare gli straordinari. In questo difficile momento di crisi economica vince in assoluto la serietà e il senso di responsabilità delle persone».
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