Umberto Di Primio era (prima di Natale scorso) e resta il candidato sindaco del centro destra alle prossime elezioni amministrative. Ieri il primo cittadino, la cui ricandidatura vacillava in seguito all'avviso di garanzia che gli è stato notificato per una presunta corruzione nell'ambito del progetto Megalò 3, ha avuto un incontro di mezz'ora con Mauro Febbo, rientrato in Italia dopo un paio di settimane di assenza: all'incontro ha partecipato, in una prima fase, anche il capogruppo alla Regione di Forza Italia Lorenzo Sospiri che è andato via prima. Dunque, quello fra Febbo e Di Primio è diventato un faccia a faccia schietto e senza giri di parole. «Anche se in politica vale il motto mors tua vita mea, io non faccio l'avvoltoio - esordisce Febbo. E ci tengo a dire che se in passato sono stato disponibile a candidarmi a sindaco, ma solo passando per le primarie allargate e non trasformandole in un petto a petto, oggi a maggior ragione i rapporti di stima e amicizia che ho per Umberto mi inducono a dire che io non mi candido. Sono certo che uscirà a testa alta da questa vicenda anche se, come lui stesso ha detto, la questione (giudiziaria ndr) sarà lunga. E comunque siamo nella fase di indagine: cosa dovremmo fare, emettere noi una sentenza politica?». Di Primio incassa dunque il pieno sostegno dell'uomo di punta del centro destra a Chieti, in provincia dove è stato il più votato alle ultime regionali, che è presidente della Commissione di Vigilanza del consiglio regionale ed ex assessore all'agricoltura nel governo Chiodi. «Per quanto mi riguarda e per ciò che rappresento nel centro destra, Di Primio, una persona che ho sempre stimato, resta il candidato» - sottolinea Febbo che lancia un messaggio chiaro e forte: «Non saranno tollerate intromissioni nelle vicende politiche di Chieti». Il riferimento è ai vertici regionali dei partiti di centro destra e non solo: «Sulle questioni politiche della mia città decidono i teatini» - ribadisce Febbo che, comunque, non nasconde le difficoltà: «A questo punto si prosegue sulla strada tracciata, si sta lavorando - conclude Febbo - alla definizione dell'attività di fine mandato e soprattutto ci sarà da affrontare una campagna elettorale un po' complicata». Il primo test sarà a fine mese quando allo Scalo il centro destra si presenterà e allora sarà l'umore dei cittadini a dire se e quanto la recente vicenda giudiziaria potrà pesare sul voto di maggio.