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Pescara, 24/11/2024
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Data: 15/01/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Politici in carrozzina: un chilometro in due ore. L’iniziativa di Ferrante per mostrare gli ostacoli che incontrano i disabili. Sindaco e consiglieri aiutati a salire il gradino e c’è chi abbandona il corteo

PESCARA In una città disseminata di gradini in pieno centro, scivoli che superano la pendenza massima prevista dalla legge e marciapiedi accidentati, per attraversare con la carrozzina un percorso di poco più di un chilometro sono necessarie circa due ore. E non solo: quando le barriere architettoniche diventano il vero muro che impedisce a una persona con problemi di mobilità di attraversare la strada o entrare in un negozio, ci si rende conto per la prima volta di cosa vuol dire essere disabili. Lo hanno sperimentato ieri sulla propria pelle il sindaco Marco Alessandrini e un gruppo nutrito di consiglieri di maggioranza e opposizione. Un’esperienza empatica, com’è stata definita dal presidente dell’associazione Carrozzine determinate Claudio Ferrante, che per primo ha proposto ai componenti delle commissioni Grandi infrastrutture e Politiche sociali, guidate da Francesco Pagnanelli e Antonio Natarelli, di mettersi nei panni di un disabile per provare ad attraversare il centro con la carrozzella. «Forza e coraggio: rispettate le regole e non vi fate accompagnare, perché da adesso siete tutti paralizzati», ha esordito l’energico Ferrante prima di dare inizio alla dimostrazione. L’appuntamento è in piazza Salotto con una trentina di carrozzine a disposizione dei politici di destra e sinistra. «Vi sveglierete», aggiunge Ferrante, «con dolori alle braccia e alle gambe e mentre starete su questa sedia avvertirete un formicolio continuo agli arti inferiori. Non c’è nulla da preoccuparsi: è tutto normale, noi dobbiamo conviverci ogni giorno». Assieme al sindaco, all’assessore alle Politiche sociali Giuliano Diodati, ai consiglieri e ai disabili delle associazioni hanno partecipato anche gli assessori regionali Donato Di Matteo e Marinella Sclocco. Ma se il primo, dopo le foto e i primi metri trascorsi a spingere la carrozzella, ha abbandonato il corteo, la seconda è rimasta per circa un terzo del tragitto. Il percorso è andato avanti lungo via Fabrizi, via Ravenna e via Firenze, fino ad arrivare in piazza Italia. Una quindicina di minuti in tutto per chi cammina a piedi, ma che si trasformano in due ore di marcia per le carrozzine. «Sembra di scalare l’Everest», si è lasciato andare il primo cittadino. L’elenco degli ostacoli è troppo lungo da riportare. Tra l'assenza di rampe e ostacoli in corrispondenza degli incroci, nel giro di pochi minuti è stato chiaro a tutti che per un disabile da solo, senza accompagnamento, è impossibile passeggiare in centro, entrare in un negozio (solo due in via Firenze sono dotati di scivoli: Sonus e La delizia) o in un ufficio pubblico. Alessandrini, tra via Firenze e via Palermo, è stato sul punto di cadere all’indietro e ribaltarsi. Ad afferrarlo è stato uno dei volontari dell’associazione. «Adesso avete capito perché ci siamo incatenati?», ha domandato Ferrante agli amministratori, «a volte basta veramente poco: una gettata d’asfalto che costa 3 euro, ad esempio, risolverebbe un problema. La politica è fatta di scelte, non possiamo più sentire che non ci sono i soldi per noi». E se al termine della passeggiata il sindaco e i consiglieri si sono alzati, quasi sollevati, dalla carrozzina e qualcuno lungo il percorso ha tentato di sdrammatizzare con qualche battuta, Ferrante e gli altri disabili hanno ripreso la propria normalità, fatta di barriere architettoniche a ogni angolo di strada e richieste di aiuto continue.

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