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Data: 17/01/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Ricostruzione a L'Aquila - Il Sottosegretario De Micheli: i fondi per ricostruire ci sono. La ricetta di Barca: servono infrastrutture

L’AQUILA Massima disponibilità e subito al lavoro per risolvere le questioni tecniche e normative rimaste sul tappeto. «I soldi per la ricostruzione ci sono e sono quelli stanziati dai nostri governi a guida Pd. Si tratta ora di affrontare le questioni tecniche ancora aperte, per poter avviare una fase di perfezionamento dei meccanismi legati alla ricostruzione, anche con l’obiettivo di accelerare l’utilizzo delle risorse stanziate. Una partita nei confronti della quale avrò, anche perché emiliana, una sensibilità particolare». Così ha esordito il sottosegretario all’Economia con delega alla ricostruzione Paola De Micheli, al suo arrivo a Villa Gioia per un primo incontro con gli amministratori regionali e comunali e i vertici locali della governance. Dunque, la promessa di una «disponibilità totale» e l’impegno a proseguire il lavoro portato avanti dal suo predecessore Giovanni Legnini, «al quale mi lega una fortissima amicizia politica e personale. Ma le parole», ha poi aggiunto De Micheli, «se non sono seguite dai fatti non hanno alcun valore, perciò ci concentreremo solo sulle cose da fare, cercando di recuperare il tempo perso nei vari passaggi di consegne e a causa di alcuni posti chiave della governance rimasti a lungo scoperti. Vedrete, riusciremo a fare un buon lavoro». Qualche battuta ancora, per ricordare la sua prima visita all’Aquila (appena una settimana dopo il terremoto) con una delegazione dell’Anci, poi di corsa su per le scale, fino a raggiungere la stanza del sindaco Cialente, scortata – visto che a riceverla all’ingresso non c’erano rappresentanti dell’amministrazione – solo da un paio di vigili urbani. Un incontro «molto utile e concreto sia sul piano dei contenuti che sul metodo», è stato il commento del presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso, presente all’appuntamento con il suo vice Giovanni Lolli. Tutti lì, Cialente, i suoi assessori e i vertici della giunta regionale, per un confronto sulle cose da fare. Di un incontro «davvero positivo», ha parlato il primo cittadino, riuscito a far inserire in cima all’elenco delle priorità da affrontare la questione del Patto di stabilità, fortemente penalizzante per L’Aquila. «I fondi della ricostruzione finiscono nel bilancio, gonfiando artificialmente i conti. Ora il governo», ha detto Cialente, «studierà il modo, sulla scorta anche dei nostri suggerimenti, per evitare che tali fondi finiscano per creare un avanzo paragonabile a quello di una grande metropoli». Risistemazione del bilancio, ma anche certezza sulla legge per la ricostruzione e sugli organici. «Si è stabilito di vederci una volta a settimana a livello tecnico e una volta al mese a livello politico», ha spiegato il presidente D’Alfonso, «per fare in modo che tutta l’agenda che fa capo alla ricostruzione (tempi e interventi) venga soddisfatta. Al suo arrivo De Micheli ha detto che l’obiettivo è quello di velocizzare il processo di utilizzo delle risorse e perfezionare i meccanismi legati alla ricostruzione. Tra questi meccanismi c’è proprio la necessità di dare agibilità al bilancio comunale, con la disponibilità del ministero dell’Economia di trovare, con una norma ad hoc, una via d’uscita al Patto di stabilità. Sono stati individuati anche gli strumenti per risolvere i problemi del personale e del passaggio delle risorse dalla competenza alla cassa (6 i miliardi da veicolare). Questioni che l’onorevole De Micheli – persona pratica, di grande esperienza e capacità – si è detta pronta ad affrontare e risolvere. Infine, abbiamo avuto conferme anche sul varo, in tempi rapidi, di una legge organica che rimetta ordine sulla ricostruzione. In città ora sono 900 i cantieri aperti, ma a rinascere non dovranno essere solo i palazzi. Bisognerà affrontare il problema della ricostruzione economica e sociale e la De Micheli, che ha vissuto l’esperienza del sisma in Emilia, questo lo ha compreso benissimo».

La ricetta di Barca: servono infrastrutture
L’ex ministro al forum “L’Aquila per il futuro” organizzato dal Gran Sasso science institute

L'AQUILA «Oggi avete descritto pezzi di un piano urbanistico, mettendo un tassello dal quale partire per dare nuovo impulso alla ricostruzione. Ma ci vuole il coraggio di andare avanti». Le parole incoraggianti al termine del forum «L'Aquila per il futuro. Progetti per la cultura, la scienza, la società» sono quelle di Fabrizio Barca, ex ministro per la Coesione territoriale del governo Monti che all’Aquila ha posto le basi dell’attuale governance. Il forum organizzato dal Gran Sasso science institute è stato l’occasione per avviare una pratica di condivisione delle conoscenze e dei progetti di sviluppo tra istituzioni, associazioni e cittadini. Tra i progetti illustrati – con il direttore del Gssi Eugenio Coccia a far da moderatore – quelli che saranno avviati dall’Accademia delle belle arti, dal Tsa, dall’Istituto comprensivo Rodari, dall’Università dell'Aquila, dal Conservatorio, dai Laboratori del Gran Sasso, dal Centro sperimentale di cinematografia e dalla Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici. Tra gli invitati varie associazioni locali. Oltre a Barca (che ha ribadito la necessità di puntare sulle infrastrutture materiali e sociali), alla tavola rotonda che ha chiuso i lavori è intervenuta anche Paola De Micheli, sottosegretario all'Economia con delega alla ricostruzione. «Nei prossimi 40-50 giorni dovremo affrontare alcune urgenze», ha detto, «Tra cui la questione del Patto di Stabilità del Comune. Tantissimo è stato fatto, ma si deve fare di più». Il sindaco Massimo Cialente ha ricordato come «con il sisma i giovani hanno scoperto la voglia di lottare per il futuro della città». Futuro che per Cialente è sempre più vicino. «Avremo il centro storico più bello d'Europa nel giro di tre anni», ha detto, «con negozi, servizi, uffici. Una città innovativa, con palazzi di alta qualità, e sottoservizi intelligenti». Cialente ha definito «pessima» la gestione dei milioni di euro destinati alle attività produttive e un errore l’intervento a pioggia con i fondi del De minimis. A ricordare la bellezza dell’Aquila e del suo comprensorio è stato il governatore Luciano D’Alfonso. «All’Aquila si può studiare l'infinitamente piccolo (Infn), l’infinitamente grande (Thales Alenia space) e l’infinitamente bello, con la montagna del Gran Sasso e i suoi borghi. Ma non basta possedere questi gioielli: bisogna saperli trasformare in attrattiva mondiale».

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