«Un sottosegretario giovane, proveniente dalla Pianura Padana, si innamorerà della seconda fase della ricostruzione dell’Aquila? Ve lo dimostrerò con i fatti». Ampi sorrisi e la promessa di una «disponibilità totale», con una conoscenza dei fatti parsa già buona, nella prima uscita pubblica del nuovo delegato del governo Renzi al post-sisma: la deputata piacentina Paola De Micheli, 41 anni, che ha preso il testimone da Giovanni Legnini, «un abruzzese doc, ho una grandissima amicizia personale e politica», dice del vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, accreditato da rumors politici addirittura del ruolo di outsider per il Quirinale.
L’occasione dell’esordio era la partecipazione al forum «L’Aquila del futuro. Progetti per la cultura, la scienza, la società» organizzato dal Gran Sasso Science Institute (Gssi) all’Auditorium del Parco del Castello, al quale la De Micheli ha preso parte al posto dell’annunciato Graziano Delrio, braccio destro del premier. Evento preceduto, in mattinata, da una riunione-fiume al Municipio di Villa Gioia con tanto di «spiegone» a una De Micheli che, comunque, già prima di entrare aveva fissato alcuni punti chiave: la nuova legge sulle regole della ricostruzione, attesa da mesi, le caselle della governance da riempire, il patto di stabilità da alleviare per evitare il dissesto del Comune eccetera. Quello che non sapeva glielo hanno raccontato il sindaco, Massimo Cialente, il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, con il capo di gabinetto, Ernesto Grippo, tornato in Comune senza divisa da capo della Municipale, il vice presidente, Giovanni Lolli, il direttore generale dell’ente, Cristina Gerardis, il vice sindaco, Nicola Trifuoggi, il segretario comunale e titolare ad interim dell’ufficio speciale (Usra), Carlo Pirozzolo, e tutti gli assessori comunali, un paio dei quali giunti anche in ritardo. Assente la senatrice Stefania Pezzopane, impegnata a Roma, che pure appena due giorni fa aveva «chiamato» la De Micheli con una nota.
«La parola d’ordine è disponibilità su tutto - ha detto più volte nel corso della giornata -. I soldi per la ricostruzione stanziati dai governi del Partito democratico ci sono, vanno risolte questioni normative e di organizzazione degli uffici per accelerare, ma faremo seguire i fatti alle parole». Soddisfatti tanto D’Alfonso, «incontro utile e concreto nel metodo e nei contenuti, con il sottosegretario ci vedremo una volta la settima per i problemi tecnici e una volta al mese per quelli politici», quanto Cialente: «molto, molto, molto positivo, il governo ci ha dato ragione sul patto di stabilità e abbiamo nuove certezze sulla legge quadro».