Squadre di operai erano al lavoro ieri mattina per eliminare la rotatoria tra via Teramo e via De Gasperi, motivo di battaglie al Tar e di proteste sorte da parte di commercianti e cittadini nel momento in cui la passata amministrazione di centrodestra varò in primavera la chiusura al traffico di corso Vittorio Emanuele. In campagna elettorale Marco Alessandrini promise che in caso di vittoria avrebbe ripristinato la vecchia viabilità e così è stato, anche se c’è voluto tempo: su corso Vittorio Emanuele sono tornati a viaggiare gli autobus nei due sensi di marcia e anche le auto, sia pure soltanto da sud verso nord. E proprio quella promessa, oggi mantenuta, è stata determinante per il successo elettorale di Alessandrini e del centrosinistra.
L’eliminazione della rotatoria non testimonia solo una diversità di vedute in tema di traffico tra la passata e l’attuale amministrazione. L’intervento di questi giorni si è reso necessario per dare esecuzione a quanto disposto a suo tempo dai giudici del Tar di Pescara alla luce della bocciatura della cosiddetta controstrada, bretella interna all’area di risulta che fu destinata al transito delle auto private senza che questo fosse contemplato dal piano urbano della mobilità. I giudici disposero quindi che a conclusione dei lavori su corso Vittorio la bretella dovesse essere reinserita nelle pertinenze dell’area di sosta. Il ricorso al Tar fu inoltrato da un gruppo di commercianti e sostenuto dalla Confcommercio: per settimane, ogni giorno all’ora di pranzo, hanno tenuto un sit in alla rotatoria della discordia e quel loro impegno oggi viene premiato, grazie anche all’azione del loro legale, l’avvocato Angelo Tenaglia. Il ritorno alla vecchia viabilità è certamente una loro vittoria.
Contestualmente, l’amministrazione guidata da Alessandrini ha disposto una serie di interventi e di adeguamento per snellire, si spera, il traffico in quella zona del centro. Al termine dei lavori in corso, cioè a dire entro una ventina di giorni, gli automobilisti potranno spostarsi dalla rotonda del Rampigna fino a via Michelangelo percorrendo via Bassani Pavone, di fatto una terza parallela che corre di fianco a via Ferrari e a corso Vittorio e sarà percorribile nei due sensi di marcia. Restano aperti i sottopassi ferroviari per accedere a via Ferrari e per raggiungere via del Circuito. Unica avvertenza: nel tratto prospiciente l’uscita della stazione centrale si viaggerà a 30 orari per tutelare pedoni e passeggeri della stazione, del terminal bus e delle vicine aree di sosta per le auto.
Il ritorno al passato ha costi tutto sommato contenuti, come conferma il vice sindaco Enzo del Vecchio: «Due le gare d’appalto indette per ripristino della vecchia mobilità: una per la segnaletica di corso Vittorio Emanuele e un’altra per la sistemazione della rotatoria e l’installazione della segnaletica su via Bassani Pavone. La stima iniziale di spesa si aggirava sui centomila euro ma per fortuna ne basteranno la metà grazie ai ribassi d’asta» ha dichiarato Del Vecchio. Un costo limitato che eviterà, è l’auspicio, censure da parte della Corte dei conti.