GENOVA Sergio Cofferati esce dal Pd. E dopo aver di nuovo denunciato brogli e infiltrazioni nel voto delle primarie in Liguria avverte: «Quando saranno pronti i documenti della commissione di garanzia con tutte le carte sarà mia cura portarle in procura perché se ci sono elementi che configurano un reato non lo deve dire la commissione ma la procura». «Gli dedico “Bisogna saper perdere”», scrive in un tweet il renziano Ernesto Carbone, citando una famosa canzone dei Rokes. «Cofferati ci ripensi perché danneggia il partito», aggiunge il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini promettendo correzioni al meccanismo delle primarie che hanno «pecche» ma vanno salvate. «Cofferati non umili il lavoro dei militanti», dice dura Debora Serracchiani temendo che il gesto sia strumentalizzato da altre forze politiche. Ma la scelta dell’ex segretario generale della Cgil appare irreversibile ed è lo stesso Cofferati a spiegarne i motivi in una conferenza stampa al Carlo Felice. «È l’incredibile silenzio» del vertice nazionale del partito di fronte alle denunce di irregolarità alle primarie in Liguria ad aver convinto l’ex sindacalista a compiere il passo. Uscito sconfitto dalle primarie dalla renziana di ferro Raffella Paita, proclamata vincitrice malgrado i molti brogli e pasticci denunciati dai sostenitori di Cofferati nello svolgimento del voto, l’europarlmentare democratico ha elencato tutte le irregolarità del voto in Liguria. «Non ho capito perché sono stati cancellati tutti i voti nei seggi in cui si sono verificate irregolarità, ai 13 collegi cancellati dai Garanti vanno aggiunti seggi in cui sta indagando la procura e di cui si sta occupando l’antimafia, confermo tutti i sospetti che avevo e faccio notare che le primarie di Napoli furono invalidate per molto meno, per irregolarità riscontrare in soli 3 seggi». Cofferati ha ribadito la «partecipazione anomala di persone straniere istruite su come votare, in alcuni casi si è parlato di denaro», ma ha definito come fatto «più grave» «l’inquinamento del voto che si è avuto sollecitando e ottenendo i voti del centrodestra», facendo i nomi di Saso, Minasso e Orsi. Cofferati ha precisato che per ora non fonderà un altro partito nè entrerà in altre organizzazioni, tra cui Sel che ha dichiarato di essere pronta ad accoglierlo a braccia aperte e anche a sostenerlo se vorrà ancora candidarsi come presidente della Regione.