PESCARA - “C’è la programmazione degli impegni finanziari senza risorse, ma c’è anche la programmazione per cui ogni euro deve diventare un fatto e se non lo fa nel tempo stabilito lo si utilizza per fare altro”.
Inizia così la replica del Sottosegretario alla Giunta regionale Camillo D’Alessandro a Forza Italia, che in una conferenza stampa ha attaccato la Giunta di centrosinistra di Luciano D’Alfonso sulla rimodulazione dei Fas.
“Ci sono due tipi di programmazione: una nella quale si assumono impegni finanziari senza avere risorse; un esempio sono i Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia, per i quali l’allora coppia Mascia-Masci si impegnò senza soldi e oggi abbiamo dovuto porre riparo, basta chiedere al Coni gli impegni che Regione e Comune di Pescara avevano preso e non mantenuto. Poi c’è un’altra programmazione, quella nostra, per cui ogni euro deve diventare un fatto e se non lo fa nel tempo stabilito lo si utilizza per fare altro”, tuona D’Alessandro.
“Ogni titolare di una risorsa pubblica regionale - prosegue - dovrà correre per concludere l’iter realizzativo altrimenti non avrà la disponibilità delle risorse che verranno liberate a favore di ciò che invece si trasforma in concretezza”.
“Di futile - afferma ancora D’Alessandro - c’è solo il tentativo di dimostrare la propria esistenza in vita da parte di una minoranza che nel tempo lunghissimo del governo, mai nessuno ha avuto 66 mesi a disposizione, non è riuscita a cantierare un solo euro e non è un modo di dire delle varie risorse che pure l’Abruzzo ha visto nelle proprie disponibilità. Nel merito, la delibera del Cipe numero 21 del 30 giugno scorso ha stabilito che i titolari di risorse derivanti dalla programmazione nazionale dovevano provvedere a rendere esecutivi gli interventi previsti entro il 31 dicembre scorso, pena la revoca dei fondi. È accaduto che si siano scritti interventi dei quali nessuno ha saputo nulla e che si siano stanziate risorse per le quali non disponiamo delle progettazioni necessarie”.
Per D’Alessandro, le risorse, “non tolte ma semplicemente sospese, sono state indirizzate verso gli interventi che al contrario presentavano la caratteristica della rapida cantierabilità. Un esempio su tutti: il bacino sciistico Roccaraso-Castel di Sangro disponeva di una dotazione di oltre 16 milioni di euro, quelle risorse sono state inizialmente trasferite ad altri interventi, ma immediatamente dopo le amministrazioni hanno accelerato l’iter progettuale presentando progetti preliminari ed esecutivi e senza indugi la Regione ha ristanziato nuovamente le risorse”.
“La rivoluzione copernicana - conclude - che imporrebbe la moralità è quella di non avere risorse congelate, che non producono nulla, mentre altri progetti rilevanti e immediatamente cantierabili al contrario non dispongono di risorse sufficienti. Questo criterio è l’unico che può generare la competizione positiva. I territori si scatenino ad attrezzare progetti veri, non di carta, pronti a diventare cantiere. E noi li finanzieremo”.