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Pescara, 24/11/2024
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Data: 19/01/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Masci incalza la Regione: al porto i fondi dei mutui. L’idea di Pescara Futura: finanziare il dragaggio con il tesoretto dei risparmi

Un milione e 800 mila euro: è la somma inserita nella legge di stabilità per dragare il porto. Ma i fondi, che si aggiungono agli 800 mila euro dell’appalto, non bastano a risolvere l’insabbiamento della darsena commerciale e del bacino dei pescherecci Prg portuale: I tempi per l’approvazione della Vas, (Valutazione ambientale strategica) si allungano: non più 45 giorni come stimato in consiglio comunale, perché è stata chiesta dal Consiglio superiore dei lavori pubblici una documentazione aggiuntiva. Lo scorso anno, invece, sono stati spesi 13 milioni di euro per prelevare 300 mila metri di sedimenti, 10 milioni e 140 mila euro previsti nel bando iniziale vinto dalla Sidra (Società italiana dragaggi) per scavare 200 mila metri cubi. Due milioni e 860 mila euro di ribassi d’asta per prelevare altri 100 mila metri cubi di sabbia.di Ylenia Gifuni wPESCARA Le risorse necessarie per mantenere in vita il porto e garantire quella manutenzione continua dei fondali, richiesta dagli operatori e dai marinai, potrebbero essere attinte in parte dal gruzzoletto di 30 milioni di euro risparmiato dalla Regione Abruzzo con le rate dei mutui. La proposta è del capogruppo di Pescara futura Carlo Masci. «L’appello a non lasciar morire le imprese», spiega il consigliere comunale di centrodestra, «lanciato da Sabatino Di Properzio e Bruno Santori, può essere accolto sollecitando la Regione a stornare 3 milioni di euro all’anno per garantire il dragaggio dello scalo». «È una questione di priorità», evidenzia il consigliere comunale di centrodestra, ex assessore al bilancio della giunta regionale guidata da Gianni Chiodi, «nel 2014 la Regione ha risparmiato e messo in bilancio 30 milioni di euro per i mutui in scadenza, lo stesso avverrà nel 2015 con altri 26-27 milioni di euro. Si tratta di somme importanti: è vero che il porto è di competenza statale, ma se si finanziano i Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia, non vedo perché non destinare 3 milioni di euro all’anno per il dragaggio, in attesa che l’iter del piano regolatore portuale faccia il suo corso». L’altra ipotesi messa sul piatto da Masci prevede di «rimodulare una parte dei 150 milioni di fondi Fas per destinarle alle strutture dello scalo». Al momento per il piano regolatore portuale la Regione ha stanziato tre milioni e mezzo, mentre il Provveditorato alle opere pubbliche ha stornato 1 milione e 950 mila euro. Un «supplemento di chiarezza» intorno all’intera questione viene invece richiesto alla maggioranza Pd da Guerino Testa (Ncd). «C’è ancora troppa incertezza», rimarca Testa, «non possiamo assolutamente permetterci che il porto chiuda: la nostra infrastruttura deve continuare ad avere la sua funzione marinara, commerciale e turistica. Gli enti competenti sono tre: il Ministero, la Regione e in parte il Comune». «Bisogna riunirsi intorno a un tavolo», conclude Testa, «definire con precisione le risorse economiche a disposizione e i tempi esatti per l’approvazione del prp, e infine effettuare una programmazione per i prossimi 4-5 anni».

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