BOMBA Saranno eseguiti lavori in alcune gallerie della Fondovalle Sangro 652, l’Anas ha pubblicato un bando, scadenza il prossimo 12 febbraio, dell’importo di quasi 3milioni di euro. I soldi, insieme con altri 2milioni destinati a lavori sulla strada statale 684 Tangenziale Sud di L’Aquila, sono stati ottenuti grazie al decreto Sblocca Italia. I lavori sulla Fondovalle Sangro prevedono la manutenzione straordinaria per l’illuminazione e verniciatura delle gallerie Vignale, Ferrazzana, San Pietro, Cefalone e La Paglietta e di miglioramento dell’impianto d’illuminazione delle gallerie San Pietro I e San Pietro II. Il termine stabilito per l`esecuzione dei lavori è di 180 giorni naturali e consecutivi dalla data di consegna. Buone notizie quindi per l’importante arteria di comunicazione tra il Tirreno e l’Adriatico, percorsa quotidianamente da bisarche da e per il nucleo industriale della Val di Sangro oltre che da pendolari e altri mezzi. I lavori dati in appalto dall’Anas riguardano la sicurezza delle gallerie. Scendendo verso valle s’incontra il Viadotto Mulino II e Mulino I con la galleria artificiale Spagone di 176 metri illuminata a giorno; segue la galleria Cefalone, priva del tutto d’impianto d’illuminazione. Poi ci sono le gallerie più lunghe: Castellana di 689 metri, Santa Croce di 1666, San Pietro I 748 e infine San Pietro II di 619 metri. La verniciatura delle gallerie, in modo particolare delle pareti laterali del tunnel, è un sistema che, abbinato a una corretta illuminazione, migliora le condizioni di visibilità e quindi di sicurezza dei conducenti. I lavori dall’Anas si rendono necessari perché nelle gallerie appaltate scarsa è l’illuminazione cosa che ha contribuito a renderle teatro d’incidenti stradali alcuni dei quali anche mortali. La strada Statale 652 di “Fondovalle Sangro” collega la S.S. 128 nei pressi di Cerro al Volturno (Is) con l’Adriatica a Fossacesia. La competenza della Fondovalle inizialmente era affidata alle Province che più tardi la trasferirono all’Anas. Pur essendo classificata come “arteria a scorrimento veloce” in diversi tratti, la pericolosità è elevata sia per il fondo stradale sia per la cura del manto di asfalto, senza considerare la pericolosa bretella del viadotto Le Barche. Esso è diventato un monumento all'inefficienza: crollato parzialmente un mese dopo la sua inaugurazione nel febbraio 1973, la viabilità da allora fu ripristinata con una pericolosa bretella che interrompe, improvvisamente, lo scorrimento veloce della strada.