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Pescara, 24/11/2024
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Data: 21/01/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il pasticcio dragaggio(3) - Dragaggio, mezzo processo a Pescara. Il Gup: all’Aquila resta soltanto il filone ambientale

L’AQUILA Hanno occupato per quasi mezza mattinata l’aula del giudice dell’udienza preliminare nelle sede provvisoria del tribunale, a Bazzano, facendo loro malgrado slittare le altre udienze calendarizzate, tra lo sconcerto di diversi legali. La vicenda giudiziaria che ha visto dibattere a lungo accusa e difesa è quella relativa all’appalto per il dragaggio del porto di Pescara, nella quale a rischiare il processo sono trenta persone. Una udienza che ha portato il gup del tribunale dell’Aquila Giuseppe Romano Gargarella a prendere una prima decisione: quella dell’incompetenza territoriale. Il giudice ha stabilito il trasferimento a Pescara della corposa parte dell’inchiesta ella quale viene contestato tra gli altri il reato di turbativa d’asta. Gli indagati sono Angelo Bellafronte Taraborrelli, (ex dirigente nei Comuni di Pescara e Montesilvano, un tecnico di fiducia delle amministrazioni di centrodestra, finito ai domiciliari ad inizio dell’inchiesta) Luciano Boscolo Cucco, Giuseppe Biscontin, (aiutante della società Dragaggi che secondo l’accusa sarebbe stata favorita nella gara, anche lui inizialmente finito ai domiciliari), Francesco Gregolin, Marcello Rossi, Paolo Del Pistoia, Umberto Cicuttin, Franco Bresciani, Antonella Bean, Roberto Boscolo Anzoletti, Carlo Amato, Diego Paltrinieri, Walter Malvolti, Dante Boscolo Contadin, rappresentanti di società aderenti alla gara. A Pescara il giudice naturale dovrà valutare se inviare agli indagati la citazione diretta a giudizio oppure fissare una nuova udienza preliminare. A trasferirsi, in pratica, è il grosso del processo.
I GUAI DEL COMMISSARIO
A rischiare il rinvio a giudizio, in questo filone, sono anche gli imprenditori Luca e Galileo Nicolaj, l’ex presidente della Provincia e candidato sindaco Guerino Testa, accusato di un solo episodio di falso, e il progettista e responsabile unico del procedimento Luigi Minenza. Secondo l’accusa Testa, in veste di commissario delegato per il dragaggio, insieme ai responsabili unici Angelo Bellafronte Taraborrelli ed Emanuele Ucci avrebbe «attestato, contrariamente al vero, nel verbale del 12 ottobre 2011 di apertura dei plichi per la valutazione delle proposte depositate, che i verbali erano stati aperti davanti ai tre della commissione» mentre per l’accusa «Testa non era presente alla seduta di apertura dei plichi». Tra i reati c’è anche un’ipotesi di corruzione contestata ai Nicolaj e al rup per i lavori di dragaggio Minenza.
UNA PERIZIA SUI FANGHI
Resta invece incardinata all’Aquila la restante parte dell’inchiesta portata avanti dai due pm Simonetta Ciccarelli e Antonietta Picardi. È tutto il filone relativo ai reati ambientali, che proseguirà con un incidente probatorio per acquisire una perizia sui dati identificativi dei fanghi del dragaggio. Sempre nel corso dell’udienza sono infatti ammesse due parti civili: il Comune di Collecorvino dove i fanghi sono stati poi trasferiti, e la marineria di Pescara, intesa in senso ampio sia come marittimi, per i danni subiti dall’impossibilità di poter svolgere il lavoro, sia come armatori per quelli riportati dalle barche a causa dei i mancati lavori di dragaggio.

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