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Pescara, 24/11/2024
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Data: 21/01/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Punta in alto l’Alitalia a cinque stelle. Presentato il piano strategico: bilancio in utile entro il 2017

ROMA L’obiettivo è «ambizioso e impegnativo»: tornare all’utile entro il 2017. Per farlo Alitalia, che dal primo gennaio scorso è risorta per l’ennesima volta, si reinventerà. Non sarà facile, perché gli errori del passato sono stati tanti e notevoli. Ma ora - esorta il presidente Luca Cordero di Montezemolo - «bisogna guardare avanti, pensare al futuro. Oggi ci sono le condizioni per una nuova era di Alitalia».
La scommessa stavolta è targata Etihad, la compagnia degli Emirati che ha messo risorse finanziarie fresche acquisendo il 49% di Alitalia. La squadra di vertice è praticamente nuova di zecca e gli uomini provenienti da Etihad sono in forze. In occasione dell’affollata conferenza stampa di presentazione del piano strategico, James Hogan, numero uno di Etihad e vicepresidente della nuova Alitalia, ribadisce che vuole una compagnia «sexy». Ma soprattutto un gruppo di successo. Basta sprechi e scelte sbagliate. «Alitalia è stata gestita finora come una società pubblica. Ora serve un cambiamento radicale del modo di lavorare per abbassare i costi e aumentare la produttività» chiarisce. Gli arabi non hanno alcuna intenzione di buttare i loro soldi. «Non siamo una banca, negli Emirati non esistono sovvenzioni a fondo perduto. Il nostro obiettivo è la redditività» puntualizza. Detto ciò Hogan assicura: «Siamo investitori a lungo termine, non siamo qui per un mordi e fuggi».
Per tornare all’utile nel 2017 (l’obiettivo è 100 milioni di euro), la nuova Alitalia già da subito dovrà lavorare duramente. Quest’anno si concentrerà sulla produttività e l’efficientamento dei costi, cosa che però - precisa l’amministratore delegato Silvano Cassano - non significa sacrificare gli investimenti. Anzi. «Faremo tutti gli investimenti necessari per dare al cliente un servizio a cinque stelle» promette l’ad.
TRE HUB

Ci saranno nuove rotte e più frequenze dai tre hub italiani: Fiumicino, Malpensa e Linate. Saranno inaugurati collegamenti da Roma con Berlino, Dusseldorf, San Francisco, Mexico City, Santiago del Cile. Da Fiumicino decolleranno aerei della compagnia per Pechino e Seoul e ci saranno più voli con New York, Chicago, Rio de Janeiro. L’alleanza con Etihad riempirà il vuoto di rotte verso l’Asia: Abu Dhabi sarà raggiungibile da Roma, Milano, Catania, Venezia, Bologna. Milano Linate - nelle intenzioni della compagnia - diventerà l’hub prediletto degli uomini di affari che si muovono verso il resto dell’Europa. La flotta sarà rinnovata (14 Airbus A320 sono stati ceduti a AirBerlin, mentre per i voli a lungo raggio si valutano nuovi acquisti) e anche il brand, pur mantenendo lo stesso nome, avrà un nuovo look.
Se le cose andranno come previsto si creeranno anche nuovi posti di lavoro. «Nessuna promessa», però, sul riassorbimento degli ex dipendenti, dice Cassano. «È una avventura molto impegnativa, dobbiamo avere i piedi per terra» concorda il presidente Montezemolo. Ancora più chiaro Hogan: «Dobbiamo dare alla compagnia la giusta dimensione, perché uno dei problemi della vecchia Alitalia era l’eccessivo carico di dipendenti».

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